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Le società di A unite: niente marzo e aprile, 4 mesi se non si riparte. L’Aic: “Che vergogna”

Scontro Lega di A-Aic sul taglio degli stipendi dei giocatori: ieri in assemblea la Lega ha raggiunto un accordo all’unanimità (tranne la Juventus, che ha già trovato un’intesa con i propri calciatori negli scorsi giorni). 

«Una riduzione pari a un terzo della retribuzione totale annua lorda (ovvero quattro mensilità medie onnicomprensive) nel caso non si possa riprendere l’attività sportiva, e una riduzione di un sesto della retribuzione totale annua lorda (ovvero due mensilità medie onnicomprensive) qualora si possano disputare nei prossimi mesi le restanti partite della stagione 2019-2020», quanto deciso dalla Lega.  Ogni club, poi, ha facoltà per trattare esclusivamente con i rispettivi tesserati. Dura la reazione dell’Aic, sindacato di categoria: «È una proposta vergognosa e irricevibile».

Ieri, inoltre, è stata confermata la volontà di tornare a giocare senza correre rischi, solo quando le condizioni sanitarie e le decisioni governative lo permetteranno. La Gazzetta dello Sport.

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