È il giorno di Abraham. Manca solo l’ufficialità, quella che arriva con la firma del contratto. Ma oramai ci siamo
È il giorno di Abraham. Manca solo l’ufficialità, quella che arriva con la firma del contratto. Ma oramai ci siamo, Tammy Abraham si è convinto davvero, sarà lui il prossimo centravanti della Roma. Arriverà alle ore 13 a Ciampino, poi tampone di routine a Trigoria e subito le visite mediche di rito in un noto centro specialistico di Roma.
In serata dovrebbe anche arrivare la firma sul contratto che legherà il centravanti inglese alla Roma fino al 2026. Il sì definitivo è arrivato ieri pomeriggio, quando si è continuato a trattare ad oltranza per risolvere qualsiasi tipo di problematica, proprio poco prima che la Roma di Mourinho se la vedesse con il Raja Casablanca allo stadio Olimpico.
Dipenderà dalle ultime limature, dagli ultimi dettagli. Il costo di Abraham dovrebbe essere di 42 milioni di euro più 3 di bonus (Patrick Schick nell’estate del 2017 arrivò per 42,5 milioni, poco di più), costo il cui pagamento andrà dilazionato su un totale di 5 anni (con un “peso” di circa 8,5 milioni di euro a stagione).
A questa cifra bisognerà poi aggiungere un ingaggio altissimo, 5 milioni di euro più uno di bonus, che di fatto farà del centravanti inglese il giocatore più pagato di tutta la rosa a disposizione di José Mourinho.
Considerando che sui bonus non ci si può avvalere ovviamente del Decreto crescita, al lordo Abraham costerà alla Roma 7,5 milioni di euro. Considerando poi le commissioni e l’intermediazione, è un’operazione che rischia di sfondare i 90 milioni di euro come impegno finanziario da parte del club.
Lo scrive oggi La Gazzetta dello Sport