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Mercato impossibile: così i debiti frenano i sogni di Sarri e Mourinho

Sarri

Le difficoltà dei club capitolini

Una scadenza ingombrante che pesa a bilancio quasi quanto l’acquisto di un top player, con le relative difficoltà di poter pensare di fare investimenti importanti sul mercato di gennaio ormai dietro l’angolo. Sono giorni delicati per tutto il calcio italiano, atteso da un appuntamento contabile che rischia di non poter essere più procrastinato. Infatti esiste un debito da oltre 500 milioni di euro da saldare entro il 22 dicembre, circa 380 quelli che riguardano da vicino la Serie A, chiamata a versare in blocco, tranne rare eccezioni (vedi il virtuoso esempio della Cremonese): stiamo parlando degli adempimenti Irpef relativi all’anno 2022, contributi che erano stati sospesi dopo lo stop legato alla pandemia Covid che aveva paralizzato economicamente il pallone nostrano.

Ma ora non sembrano esserci all’orizzonte possibilità di lasciare il conto scoperto. Quaranta milioni di euro per la Lazio, trentotto per la Roma: ecco le cifre che Lotito e i Friedkin dovranno versare. Le cifre non sono di poco conto, per questo si sta ragionando sulla possibilità di chiedere in via formale la rateizzazione della somma in cinque anni, senza essere costretti a pagare una sanzione del 10 per cento sull’importo dovuto.

Un benefico che porterà però un danno collaterale, in parte ovvio e calcolato: chi avanzerà la richiesta di rateizzazione è già consapevole del rischio che corre, ovvero quello di rimanere con le mani legate nella sessione invernale del mercato, senza quindi poter spendere un euro. Il patron biancoceleste sta spingendo verso una soluzione ancor più strutturata e articolata, che potrebbe, ovviamente, riscuotere un largo consenso tra i club della nostra Serie A. La proposta è quella di pagare subito tre delle cinque rate, per poi saldare anche la parte ordinaria. All’interno della proposta esiste anche la volontà di inserire una clausola: se non si salda una rata, il beneficio decade del tutto. Con queste premesse pensare di poter accontentare le richieste di Maurizio Sarri e José Mourinho rimane una prospettiva decisamente complicata, ma allo stesso modo i ds Tare e Tiago Pinto possono percorrere due strade “alternative”. La prima porta a operazioni di natura low-cost. Dall’altra parte sperare che qualche giocatore, in uscita e fuori dalle rotazioni, possa farlo a titolo definitivo. Lo scrive La Repubblica.

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