L’ex terzino di Roma e Inter Cristian Chivu ha rilasciato un’intervista a Il Corriere dello Sport. L’attuale allenatore del Parma, che lo scorso weekend ha conquistato la salvezza proprio all’ultimo turno ha ripercorso la sua carriera da calciatore in Italia parlando anche del suo ex tecnico José Mourinho.
Ecco le sue parole: “In quattro anni in Olanda arrivai in ritardo una sola volta e di 5 minuti, ma fecero saltare l’appuntamento. Dovevo vedere un dirigente di banca che mi indicò subito la porta spiegando che gli avevo sconvolto una giornata interamente pianificata”.
Dai, quello non stava bene
“Anche un tecnico mi fece fuori per un ritardo di tre minuti all’allenamento”.
Chi, scusa?
“Jan Wouters. Potrai capire che nei quattro anni a Roma ho faticato non poco”.
Sei qui da ventidue anni, parli un italiano perfetto e decisamente ricco
“Ho lasciato il mio Paese a diciotto anni per andare in Olanda, la maggior parte della vita l’ho trascorsa all’estero, ma mi sento totalmente romeno, orgogliosamente romeno. Sono un tipo attento a tutto. La Roma e l’Inter mi hanno cresciuto e migliorato come persona”.
A Roma, nonostante un gruppo fortissimo, chiudesti con una Coppa Italia
“Totti, Cassano, Montella, Samuel, Emerson, Panucci. Tre finali in tre anni e un solo trofeo. Buttammo lo scudetto tra Milan e Brescia, bruciando i sei punti di vantaggio”.
Hai sentito cos’ha dichiarato Mourinho?
“No, cosa?”.
Sarò un po’ cattivo, ma molto onesto. Temevo davvero che l’Inter potesse fare il Triplete perché non volevo che ci riuscisse, il Triplete è mio. Ma adesso che hanno perso sia il campionato sia la Coppa Italia devo ammettere che mi piacerebbe vederla alzare la Champions League.
“È unico”.