Il capitano giallorosso a colloquio con i tifosi fuori Trigoria
Lo stupore che diventa rabbia, il distacco che diventa dolore. E così circa 100 tifosi della Roma, appartenenti ai gruppi organizzati della Sud, hanno deciso di far sentire la loro voce, recandosi a Trigoria davanti al centro sportivo Fulvio Bernardini.
Prima diversi cori contro la dirigenza e poi tre striscioni molto duri, apparsi sul piazzale Dino Viola.
Ad un certo punto, si sono aperte le porte di Trigoria e da lì è uscito fuori Daniele De Rossi, accompagnato prima da Ricky Massara e poi da Claudio Ranieri. È andato in scena così un confronto schietto, tra pari grado, tra innamorati delusi che non potranno cambiare la fine della loro storia d’amore.
Senza filtri De Rossi ha ringraziato i tifosi presenti per la vicinanza, chiedendogli suo malgrado di rispettare ed accettare questa decisione: una decisione imposta “da una testa grigia e da un fenomeno che sta a Boston“, il chiaro riferimento del capitano giallorosso (e di Ranieri) alle figure del presidente americano James Pallotta e di Franco Baldini.
Poi la dichiarazione d’amore ai tifosi e alla maglia della Roma: “Se mi chiedessero di firmare oggi direi di ‘no’… Ho un orgoglio, una dignità… Ma se voi me lo chiedeste, perché non sopportereste l’idea di vedermi con un’altra maglia, io smetto di giocare“. Emozionati, i tifosi hanno fatto presente a De Rossi di non voler incidere sul suo futuro, che tutto quello che ne seguirà sarà una sua personale decisione.
Più di rappresentanza le figure di Massara e Ranieri: il secondo, all’invito di rimanere l’allenatore della Roma, ha ribadito di aver preso la sua decisione e di averla comunicata alla società, proprio perché non vede come possa andare avanti la sua avventura professionale con questi presupposti.