La Roma, nonostante i tanti infortuni e il cambio di panchina, vince 2-1 contro l’Empoli. Tre punti fondamentali in chiave Champions League
Inutile fare i sofisti. I punti sono la migliore medicina per guarire e così la prima Roma del Ranieri II, malandata nel fisico e nel morale, ne incassa tre assai preziosi in chiave Champions, battendo l’Empoli con un 2-1 santificato dalle reti di El Shaarawy e Schick, intervallata dall’autogol di Juan Jesus, anche se tocca alla Var, al 43’ della ripresa, cancellare il gol del pari di Kurtic. Certo, una vittoria non titanica, se si pensa che i toscani avevano conquistato solo 6 punti negli ultimi tre mesi, ma era difficile pretendere di più dai giallorossi.
Tra infortuni e squalifiche, infatti, gli 8 assenti della Roma (Dzeko, Kolarov, Fazio, De Rossi, Manolas, Pastore, Pellegrini e Under) sembrano essere una “spoon river” di rimpianti ed è per questo che dal punto di vista del gioco non si sono viste rivoluzioni. Rispetto all’era Di Francesco, c’è paura di sbagliare e quindi più possesso palla scolastico (il primo tempo al 69%), meno pressing alto, meno verticalizzazioni palla a terra e più lanci lunghi, lasciando ai soli Kluivert ed El Shaarawy il compito di far fiammate sulla fascia.