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L’Edicola, Ranieri sconsolato. Pallotta sbotta contro i giocatori e Totti apre per un ruolo più operativo

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IL CORRIERE DELLO SPORT – Ieri Totti ha osservato la sua Roma andare a fondo, con uno sguardo cupo in tribuna accanto al resto della dirigenza. Nel suo ideale c’è un cambiamento, ovvero un ruolo conpiù potere esecutivo all’interno della società. Di questo ha parlato lui stesso nel prepartita della gara di ieri: la distribuzione dei poteri è diventato un tema centrale dopo l’addio di Monchi. «In futuro possono cambiare delle cose, sicuramente accadrà se sarò io a decidere. Ma non è il momento di affrontare questo tema, ne ho già parlato con chi di dovere». Sul futuro di De Rossi, invece, resta vago: «Sarà lui a decidere se continuare a giocare. Se vorrà farlo, ci sederemo a un tavolo e ne parleremo».

Roma che dopo la cocente delusione si ritroverà subito al lavoro, perché tra appena due giorni la Fiorentina arriverà all’Olimpico. Ranieri dovrebbe recuperare Pellegrini, che ha ormai smaltito il problema muscolare.

L’umore dell’Olimpico è stato molto lunatico nel pomeriggio di ieri.tifosi hanno giustamente iniziato il pomeriggio provando a sostenere la propria squadra, in una partita importante e per di più con tanta rivalità tra le compagini.

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Le ultime della Roma sembrano uguali per risultati, errori, mancanza di personalità, di identità tattica e anche di fiato. Un gruppo fragile in tutti i sensi, che non riesce mai a inventare una fine diversa e aggiunge un’altra sconfitta a una stagione che mette a rischio l’obiettivo minimo: posto in Champions e cessioni lucrative. Contestata dai tifosi, sbeffeggiata dagli avversari, sgridata (eufemismo) dal proprietario, a sua volta insultato dall’Olimpico. La Roma non ha trovato alcun beneficio dal cambio di allenatore: tocca i 62 gol incassati in 39 uscite, mostra le rughe impietose di alcuni leader, vedi De Rossi, e le mancanze di presunti sostegni, tipo Nzonzi, Dzeko, Cristante e Olsen. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

IL CORRIERE DELLA SERA – Chissà se anche Ancelotti, senza scalfire la sua professionalità, è rimasto male nel vedere la Roma allo sbando davanti al suo Napoli, che ha passeggiato all’Olimpico. Come riporta il quotidiano Corriere della Sera, non c’è stata partita e ogni confronto è improponibile. Milik è arrivato al gol numero 16 in campionato, Dzeko è apparso ancora una volta spaesato; Koulibaly è stato il solito gigante, mentre la difesa giallorossa faceva acqua da tutte le parti; Mertens e Verdi sono stati imprendibili mentre gli esterni capitolini faticavano ad entrare nel ritmo gara.

LA REPUBBLICA – La notte scura in cui è piombata la Roma ha sciolto il maquillage portato da Ranieri trasformando il trucco in una smorfia. Buio: nonostante i 20 gradi dell’Olimpico assolato, il cielo ieri era azzurro solo per il Napoli che aveva la forza di illuminarlo.

L’Olimpico sembra non avere neanche la forza di contestare una Roma disastrosa,che poco più di un anno fa era nel pieno dell’ebbrezza per il raggiungimento di una storica semifinale di Champions, e adesso rischia concretamente di non partecipare a nessuna coppa.

IL TEMPO – La Roma finisce totalmente disintegrata da un Napoli più forte ma senza neanche combattere. Ranieri non getta la spugna e prende atto delle fragilità della squadra: «Dobbiamo fare come i pugili, stare coperti e prendere meno botte possibili. Ma non ci arrendiamo, dobbiamo salvare il salvabile».

IL MESSAGGERO – Al settimo tentativo ce l’ha fatta. Per la prima volta in carriera, Ancelotti riesce a battere Ranieri. Probabilmente non pensava fosse così semplice, anche se alla vigilia era stato buon profeta: «La Roma è preoccupata. L’aspetto psicologico della partita è nelle nostre mani. Se siamo capaci di aumentare le loro preoccupazioni è un bene».

Un momento così difficile per la Roma non si incontrava dal 2013. È come se i giocatori avessero totalmente mollato e staccato la spina e la dirigenza sia in attesa di direttive dall’alto. In più Ranieri non ha i mezzi per provare a cambiare questa situazione. Nella giornata di ieri si sono fatti sentire sia Totti sia Pallotta. Partendo dal presidente, a fine partita ha lasciato al sito giallorosso il suo pensiero: «Tutti sanno cosa è andato storto quest’anno e per questo abbiamo dovuto cambiare. Ma il tempo delle scuse è finito. La partita con la SPAL è inaccettabile, quella di oggi è stata anche peggiore. 

Kostas Manolas è stordito come un pugile caduto a terra al dodicesimo round. Lui, che ha stretto i denti per esserci contro il Napoli, a fine gara appare pentito del sacrificio fatto per via del risultato e dello scarso rendimento in campo di alcuni compagni: «Non abbiamo avuto nessuna reazione, soprattutto dopo il secondo gol, ma non penso che i giocatori non siano all’altezza».

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