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Baldissoni, “Abbiamo offerto a Totti il ruolo di direttore tecnico. Dispiaciuti dalle sue parole”

Il vicepresidente della Roma: “Non ha dato una risposta e siamo rimasti dispiaciuti. La scelta di Ranieri è stata accolta dalla società”

Dopo le dichiarazioni di Francesco Totti in conferenza stampa ieri pomeriggio, era ovvio che arrivasse una risposta della Roma in merito a quanto pronunciato dall’ex dirigente giallorosso. Dopo la nota pubblicata ieri sul sito del club, oggi ai microfoni di Sky Sport, ha parlato il vicepresidente della Roma Mauro Baldissoni:

Dimissioni di Totti…
Credo che sia opportuno che prima di tutto bisogna fare una considerazione. Quello che è il passaggio che tutti i calciatori vivono dall’essere un’icona al diventare altro. Non è semplice e non rapido che implica un passaggio ulteriore che va accompagnato. Siamo stati convintissimi nell’essere pazienti ed aspettarlo. Come ha detto lui stesso, un anno era più difficile per lui rendersi conto di quello che succedeva, poi a metà del secondo anno la società gli ha proposto di assumere quello che anche lui riteneva il suo ruolo più consono: il dt. Non ha dato una risposta e siamo rimasti dispiaciuti. La scelta di Ranieri è stata accolta dalla società. Poi la scelta di andare a convincere Conte, anche lì la società l’ha voluto seguire. Non lavoro nell’area tecnica e non so se altre sue considerazioni non siano state prese. Il lavoro resta di squadra e nessuno può decidere da solo.

Poi la deromanizzazione…
Dispiace molto che questo sia la sua percezione. Parliamo con i fatti e Francesco ha avuto due contratti da giocatori da questa proprietà e poi da dirigente per sei anni con la proposta da direttore tecnico. Anche De Rossi ha avuto due contratti da calciatore. Non ci fermiamo a questo, pure stando in campo ricordiamo gli investimenti per il settore giovanile. Abbiamo avviato anche il programma Hall of Fame che consente di poter tornare a a far parte di questa famiglia anche con una partita giocata. Desideri, Chierico, Rizzitelli, Righetti ad esempio. Neanche cito altri investimenti fatti, c’è un archivio storico. Il contrario di questo termine sarebbe sciocco e autolesionista. Il patrimonio implica un valore inestimabile dal punto di vista emozionale e patrimoniale. Sono i fatti a dimostrare che non è così. Vi cito un aneddoto: prima dell’acquisizione degli americani, incontrai Francesco per spiegargli quanto loro lo tenessero in considerazione. Gli dissi che statisticamente il suo nome nel mondo era più conosciuto di quello della Roma stessa all’epoca. Il riconoscimento di tale valore era imprescindibile anche nella scelta dell’investimento sulla Roma. Nulla di più lontano dal vero che pensare di volerlo allontanare dalla società.

Totti dice di non aver mai sentito Pallotta in due anni
Sulla sua assenza mi limito ad una considerazione. Liverpool e Chelsea hanno vinto in Europa e vediamo quante volte i loro presidenti sono presenti. Lo invitò a passare tempo negli USA, ma anche recentemente l’ha invitato a passare del tempo a casa sua a Boston e al mare. C’è una difficoltà di lingua e potevamo anche impegnarci di più in questo, ma l’interesse del presidente c’è stato sempre.

Che rapporto ha avuto lei con Totti?
Per me è l’idolo di infanzia. Una volta scrissi una lettere ad un giornalista per difenderlo. E’ stato un rapporto corretto e il primo anno gli ho dato la massima disponibilità di venire nella mia stanza per farsi un’idea di quale era la vita nel club. Non opero nell’area tecnica e non ho motivi di confronto, ma gli ho dato sempre la ma disponibilità.

Ci saranno risvolti legali?
Non potevamo fare a meno di notare questo riferimento di un ritorno con una nuova proprietà. Qualsiasi iniziativa deve essere condotta nei modi corretti essendo noi quotati in borsa. Il presidente è stato chiaro tantissime volte e l’ha fatto anche ieri: la Roma non è in vendita.

Che cosa portano queste parole?
Siamo dispiaciuti. Dal punto di vista del mercato non è associato in nessun modo, abbiamo un piano che va avanti a prescindere da chi sta in società. Non mi occupo di mercato e faccio riferimento a dei fatti e dicono che questa proprietà ha investito senza sosta in questi anni. Ha completato un risanamento ed ha portato risultati piuttosto buoni. Investiremo ancora e questa proprietà renderà ancora di più la squadra competitiva. Sbagliare può fare parte della gestione tecnica, non capita soltanto alla Roma. Abbiamo fatto degli errori, come dichiarato dal presidente. Quest’anno è stato negativo e questa deve essere una motivazione in più. Pallotta è ambizioso. Voglio ricordare un grande equivoco della quale è vittima Pallotta. Parlando della sua avventura con i Boston Celtics, ha avuto la fortuna dopo 5 anni di vincere il titolo NBA e si augurava di poter replicare anche alla Roma. Ha detto che voleva replicare quello che ha fatto e resta la sua ambizione.

Pallotta senza stadio potrebbe lasciare?
E’ un tema cruciale quello dello stadio e no è un business di per sè. E’ cruciale lo stadio e fortunatamente l’ho sentito dire da alcuni personaggi tra cui Ranieri. E’ un amplificatore di ricavi che sono neccessari alla Roma per incrementare la sua capacità competitiva. Senza lo stadio l’orizzonte resta molto complesso per primeggiare. Senza ricavi sarà pressoché impossibile sfidare la Juventus che ha il doppio del nostro fatturato.

 

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