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L’Avversario, la storia del Perugia e i precedenti con la Roma. Dal 1890 ad oggi passando per la gestione Gaucci (FOTO/VIDEO)

Dall’800 ad oggi, una storia fatta di promozioni, retrocessioni e fallimenti ma anche di trofei internazionali: dalla fondazione alla vittoria dell’Intertoto

La fase embrionale e le prime fondazioni: fine ‘800 e prima decade del ‘900

Il Perugia calcio viene fondato il 14 luglio del 1890 alle ore 20.00 nella Sala della Vaccara. In realtà siamo ancora nella fase embrionale, tant’è che il nome iniziale addottato è quello di “Società Sportiva Braccio Fortebraccio”, tra i principali animatori c’è Francesco Guardabassi e Giovanni Carattoli. La società fondata pratica differenti attività sportive ma è nel 1901 che nasce la sezione dedicata di “palla al calcio”.

E’ nel 1905 che viene fondata l’A.C. Perugia Calcio mentre, come riportato dallo stesso sito ufficiale del club perugino: “nel 1907 in occasione della “Mostra d’Antica Arte Umbra” si svolge al “Piazzone” un “Concorso Ginnastico Interprovinciale” di due giorni (1 e 2 settembre) all’interno del quale si disputa una gara di calcio tra Sport Club Robur Siena e Lazio, terminato 0 a 5. Oltre 10.000 perugini sono presenti alla manifestazione che rappresenta la prima ufficiale in ambito calcistico disputata nella città di Perugia”.

Fonte, sito ufficiale Perugia Calcio

Nel 1910 avviene una scissione dalla quale nasce la società sportiva “Libertas” e nella stagione seguente c’è grande attrito tra la Libertas stessa eil Braccio Fortebraccio a causa di un duro scontro fisico avvenuto durante una gara podistica per le vie di Perugia: per questo motivo viene annullato il derby calcistico tra le due squadre. Il giornale “Umbria sportiva” a Terni organizza  un torneo interregionale, in cui i perugini della “Braccio Fortebraccio” ne sono protagonisti ma alla fine il  Roman F.B.C. ne esce vincitore.

Gli anni ’20 e il primo conflitto mondiale. Nasce la Società Sportiva Perugia

Nel 1921, sotto i colpi della prima guerra mondiale, numerosi atleti della “Braccio Fortebraccio” e della “Libertas” cadono al fronte. Si prospetta l’idea della fusione tra le due società che avviene ufficialmente nel 1921 con la nuova denominazione di  “Società Sportiva Perugia”. Presidente Giuseppe Taticchi, i colori sociali sono la maglia biancorossa a strisce verticali, calzoncini bianchi e calzettoni rossi. Emblema della società il Grifo rampante. Il 14 marzo 1922 la “Società Sportiva Perugia” viene affiliata alla confederazione calcistica italiana. Nel 1927, su proposta dell’ente provinciale sportivo, il Coni approva la denominazione “Società Sportiva Perugia Fascista” in due distinte sezioni: cultura ginnico-atletica e divulgazione del gioco del calcio.

Gli anni ’30, la scalata del Perugia si interrompe a pochi minuti dalla Serie A

Nel 1929 sotto la presidenza  prima  del conte Luciano Faina,  poi del commissario straordinario Adelmo Rossi, la società assume il primo allenatore della scuola danubiana, l’ungherese Amerigo Hermann, proveniente dalla S.S. Pistoiese. Il Perugia ottiene la sospirata vittoria della 3^ divisione. A maggio  la società assume la denominazione di “Associazione Calcio Perugia”. Nell’ agosto del 1930 il Direttorio Federale nella ristrutturazione dei campionati ammette il Perugia direttamente in 1^ divisione.

Nel 1932, con tre punti di vantaggio sulla seconda classificata, il Perugia vince il girone  di 1^ divisione.  In finale i Grifoni pareggiano 1-1 a Catanzaro e vincono l’incontro di ritorno 1-0 con un gol messo a segno su calcio di punizione da Gino Nebbia. Il Perugia conquista così la prima promozione in serie B della sua storia. Nel 1933 il Perugia sfiora la Serie A. A seguito degli scontri in campo durante la gara contro la Pro-Patria, arriva la squalifica a vita del capitano biancorosso Peppino Vitalesta. A parere dei più, la società perugina paga pesantemente la mancanza di strutture adeguate per affrontare la massima serie. Nella stagione successiva la squadra viene smantellata e di conseguenza retrocede nella terza serie, rinominata Serie C.

Il Santa Giuliana, luogo simbolo della storia del Perugia

Un passaggio importantissimo della storia del Perugia è senza alcun dubbio lo Stadio Comunale di Santa Giuliana”,  progettato e costruito dall’architetto Giuseppe Lilli con una capienza di circa 15.000 posti. Il “Santa Giuliana”, che prende il nome dal complesso religioso presente a ridosso e risalente al 1253, è protagonista degli incontri casalinghi dei biancorossi per quasi 40 anni. In questa struttura i Grifoni conquistano importanti risultati come la conquista della Serie B nella stagione 1966/67 e la prima storica promozione in Serie A al termine del vittorioso campionato cadetto del 1974-1975.

Fonte, sito ufficiale Perugia Calcio
www.acperugiacalcio.com/club/storia/

La fine degli anni ’40, l’inizio degli anni ’50 e gli anni ’60

Nell’immediato dopoguerra, presso la sede dell’ “Associazione reduci di guerra”, in via Mazzini, si ricostruisce l’Associazione Calcio Perugia. Dopo aver disputato un campionato regionale sotto la guida dell’ allenatore romano, Mario Malatesta, la formazione biancorossa vince il proprio girone e torna in serie B. I grifoni dominano il campionato, con 97 reti messe a segno e solo 34 subite. Alberto Galassi, primo calciatore perugino ad indossare la maglia della nazionale italiana, mette a segno 30 reti. Prestigiosa vittoria quella ottenuta in amichevole sulla Triestina di Nereo Rocco per 4-0. La formazione è composta da Rega, Brugalossi, Nebbia, Bossi, Erba, Mosca, Lazzarini, Roccasecca, Galassi, Masciolini e Bruni. Dal 1947 alla fine degli anni 50’,il periodo e’ caratterizzato da risultati anonimi e retrocessioni.

Nel 1950/51 i Grifoni retrocedono in Quarta Serie, proprio nell’anno del cinquantenario dalla nascita del club. Per otto lunghe stagioni i biancorossi militano in Quarta Serie e nel 1958/59 il Perugia viene ammesso in serie C in rappresentanza dell’Umbria per delibera federale.

Nel 1961, scomparso il presidente Gaetano Salvi, il suo posto viene preso dal ragioniere Orlando Baldoni, l’allenatore è Guido Mazzetti. Arriva un giovane attaccante che diverrà un protagonista assoluto nel capoluogo umbro, Ilario Castagner, che segna 8 gol nella sua prima apparizione. In porta l’estroso Lamberto Boranga, detto “bongo”, formatosi nelle giovanili del “Gruppo Calcistico Giovanile Grifo”. Il 31 dicembre 1963 avviene la fusione tra l’A.C. Perugia e il “Gruppo Calcistico Giovanile Grifo”.

Gli anni ’70, la promozione in A e il Perugia dei miracoli

Nella stagione 74/75 il Perugia rivoluziona completamente il suo organico. Il presidente diviene Franco D’Attoma, come allenatore arriva dal settore giovanile dell’Atalanta Ilario Castagner, il direttore sportivo è Silvano Ramaccioni. Vengono riconfermati solo Baiardo, Raffaeli, Scarpa, Tinaglia e capitan Picella. Arrivano dal mercato Pellizzaro, Sollier, Marchei, Vannini e Renato Curi. Viene lanciato anche un giovanissimo Walter Sabatini. Il club vince il campionato di B e approda in Serie A.

Fonte, sito ufficiale Perugia Calcio www.acperugiacalcio.com/club/storia/

Nella stagione 1976-1977 arriva al Perugia il roccioso difensore Antonio Ceccarini, detto “Tigre” e Giordano Cinquetti. Assistiamo alla definitiva consacrazione di Renato Curi e Franco Vannini che trascinano i Grifoni al 6° posto. Da questa ottima stagione inizia a prendere corpo il “Perugia dei Miracoli”. Il Perugia si aggiudica nel mese di maggio la “Coppa Internazionale D’ Estate” (detta Coppa “Piano Karl Rappan”), sfidando nel suo girone il Waregem, il Monaco 1860 e il Nimes Olympique.

La stagione 1978-79 è la stagione del record d’imbattibilita’ e quella che segna la più grande epoca della storia del Club fino a ricordarla in futuro come il tempo del “Perugia dei Miracoli”. Il Perugia è la prima squadra italiana ad aver raggiunto tale traguardo nella storia dei tornei a girone unico. Novellino si trasferisce al Milan, arrivano dal mercato Redeghieri, Cacciatori, Butti, Casarsa e Della Martira. A fine torneo il capocannoniere risulta Speggiorin con 9 gol. La media spettatori arriva a quota 20.984. I Grifoni sfiorano l’impresa con il Milan che si aggiudica il campionato anche grazie al grave infortunio occorso a Franco Vannini durante l’epico scontro casalingo contro l’Inter, terminato 2-2 con rete biancorossa siglata da Antonio Ceccarini al minuto 92’. Memorabile resta la vittoria per 2-1 al comunale di Torino contro la Juventus con rete decisiva di Franco Vannini e il pareggio interno per 1-1 contro il Milan nella sfida scudetto. Il “Perugia dei miracoli” termina secondo dietro al Milan (44 punti) e sfiora il traguardo più ambito con 41 punti, frutto di 11 vittorie e 19 pareggi.

Gli anni ’80, le retrocessioni e lo scandalo “Totonero”

Nel 1980/81, il Perugia retrocede in Serie B. Nell’84/85 viene richiamato in panchina Aldo Agroppi con l’obiettivo di riconquistare la massima serie. Nonostante 30 risultati utili consecutivi e una sola sconfitta nella gara di Pisa, i Grifoni terminano il campionato al 4° posto realizzando ben 48 punti ad una sola lunghezza dal Bari e a due punti da Pisa e Lecce, sfiorando ma non centrando la promozione.Nell’1985-1986 Spartaco Ghini chiama in panchina Massimo Giacomini, sostituito durante la stagione a causa degli scarsi risultati dal vice Giampiero Molinari, ma il grifone retrocede in C1. Il Perugia viene, inoltre, coinvolto nel secondo scandalo “Totonero” che la condanna alla doppia retrocessione in serie C2.

Gli anni ’90 e l’era di Luciano Gaucci

Nel 1991/92 il nuovo presidente e’ Elvio Temperini. Il Perugia incontra difficolta’ nella ricapitalizzazione e attraverso l’Ing. Scrafani il 7 novembre 1991 avviene un risolutivo incontro che in poche ore porta al cambio di proprieta’ con l’ingresso di Luciano Gaucci alla presidenza del Perugia. Nel 1992/93 Gaucci potenzia la squadra per raggiungere l’obiettivo della serie B.ma soltanto il giorno dopo arriva la notizia shock che condannera’ il Perugia, appena promosso in serie B, alla retrocessione in serie C1 a causa di un illecito sportivo. In seguito alla decisione della giustizia sportiva avvengono gravi disordini che finiscono addirittura in mondovisione nel canale Cnn. Nel 1993/94 al terzo tentativo Gaucci centra l’obiettivo serie B.

Fonte, sito ufficiale Perugia Calcio
www.acperugiacalcio.com/club/storia/

A causa della squalifica, il presidente e’ tuttavia sostituito dall’Avv. Alfredo Salerni. Confermato l’allenatore Ilario Castagner che domina il torneo con il Perugia che conclude al primo posto con 71 punti. Nel 1995/96 approda finalmente in Serie A, la guida della squadra è di Giovanni Galeone che ottiene un terzo posto in Serie B e ottiene dunque la promozione. Nel 1996/97 il Perugia retrocede in serie B proprio all’ultima giornata perdendo a Piacenza per 2-1. Il Perugia nella stagione 97/98 dopo una lunga rincorsa conquista la promozione in Serie A grazie al vittorioso spareggio ai calci di rigore contro il Torino.

Gli anni 2000, la vittoria dell’Intertoto e il fallimento Gaucci

Nel 1999/00 approda sulla panchina del Perugia Carlo Mazzone, il vice è Leonardo Menichini. Viene raggiunta una tranquilla salvezza con largo anticipo. Arrivano calciatori del calibro di Bisoli, Calori e il ritorno di Marco Materazzi. Nella stagione 2000/01 sulla panchina del Perugia arriva Serse Cosmi, che rimarra’ tecnico biancorosso per 4 stagioni. Miglior marcatore della stagione con 12 reti, record di tutti i tempi per un difensore, il calciatore Marco Materazzi. Nel 2003/04 la stagione inizia con il piu’ grande traguardo internazionale della storia del Perugia, la conquista della coppa Intertoto in finale contro il Wolsfburg. La finale di andata allo stadio “Renato Curi” finisce con il risultato di 1-0 per i Grifoni con rete di Bothroyd. Nella partita di ritorno, nella “Volkswagen-Arena” il Perugia vince 2-0 in terra tedesca con gol di Giovanni Tedesco ed Emanuele Berrettoni. Al termine della stagione però il club retrocede in Serie B e non riuscirà a tornare in Serie A fino ad oggi.

Nella stagione 2005/2006, dopo il fallimento dell’A.C. Perugia targato Gaucci, avvenuta durante l’estate del 2005, il nuovo Perugia calcio aderisce al lodo Petrucci perdendo una categoria e finendo dalla Serie B alla serie C1. Dopo una successione di presidenti da Silvestrini a Damaschi fino a Santopadre, il club umbro è tornato ad essere perennemente competitivo in Serie B lottando per una promozione in Serie A.

Perugia-Roma, i precedenti nella casa del grifone: da Franco Cordova ad Amantino Mancini

Il primo precedente tra le due formazioni risale al 21 dicembre 1975 quando i giallorossi espugnarono lo stadio di Pian di Massiano con un gol di Franco Cordova all’ottantottesimo minuto. Il 17 aprile 1977 Scarpa, Cinquetti e Frosio firmano la rotonda vittoria del Perugia sulla Roma per 3-0.  Nel secondo tempo di quella partita avvenne l’ingresso di Walter Sabatini con la maglia giallorossa, poi futuro direttore sportivo giallorosso tra il 2011 e il 2016. Il 18 dicembre dello stesso anno, ma stagione seguente, i biancorossi segnano di nuovo tre gol alla Roma: Dal Fiume, Amenta e Vannini per il 3-2 finale.

Nel 1979 Perugia e Roma si sono incontrate in ben tre occasioni: il 25 marzo per il Perugia segna Peccenini, ma il gol del vantaggio dei biancorossi viene raggiunto in extremis da Guido Ugolotti; Il 26 agosto si gioca la Coppa Italia e Agostino Di Bartolomei segna la rete dello 0-1; L’11 ottobre invece il Perugia vince in rimonta, dopo il vantaggio siglato da Bruno Conti una doppietta Paolo Rossi e Mario Goretti fanno capitolare la formazione giallorossa. Il 28 dicembre 1980 la Roma passa in vantaggio al sesto minuto con Scarnecchia ma il Perugia agguanta il pareggio al 90′ con Di Gennaro.

Nella stagione 96/97 il Perugia trionfa al Renato Curi con i gol di Rapaic e Negri. Il 18 aprile 1999 vince ancora il Perugia questa volta per 3-2: segnano Tedesco, Petrachi e Rapaic. Il 13 febbraio del 2000 per la Roma sembra tutto fatto: Nakata e Montella fanno chiudere il primo tempo 0-2. Ci pensa Renato Olive con la sua doppietta nella ripresa a rimettere a posto le cose. Nella stagione dello scudetto, 2000/2001 non si va oltre lo 0-0, si registra solamente l’espulsione di Blasi. Stesso risultato anche per la stagione successiva (2001/2002) mentre il 16 marzo 2003 un gol di Fabrizio Miccoli regala i 3 punti al Perugia. L’ultimo precedente è una vittoria della Roma per 0-1, l’11 gennaio 2004, grazie alla rete di Amantino Mancini.

Il Perugia oggi: Massimo Oddo e l’obiettivo play-off

Il Perugia è stato affidato alle cure di Massimo Oddo per centrare l’obiettivo della zona play-off e sognare un nuovo approdo in Serie A che manca dal 2004. Il primo step del Grifo è chiaro attraverso le parole di Massimo Oddo riportate da calciogrifo.it: “Cercare di portare tanta gente allo stadio perché è la conseguenza del fatto che la squadra diverte”.Tante le situazioni di mercato che potrebbero modificare la rosa del club umbro ma ad oggi questa è la rosa dei biancorossi:

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