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Kalinic: “La Roma per me è una grande squadra. Conosco Fonseca, spero di star bene”

“Sono molto contento e spero di fare bene in questa nuova avventura”

Alle ore 12:30 presso la sala stampa del Centro Sportivo “Fulvio Bernardini”, si terrà la conferenza stampa di Nikola Kalinic. L’attaccante croato è sbarcato nella Capitale durante l’ultimo giorno di calciomercato per sostituire l’ormai giocatore del Lipsia Patrick Schick.

Queste le dichiarazioni rilasciate dal numero 19 giallorosso:

Ci racconti un po’ la trattativa con la Roma. Cosa significa per te tornare nel campionato italiano?
“Sono molto contento di essere qui. La Roma è una grande squadra, un grande club con una grande storia. Per me questa è una nuova avventura e spero di far bene”.

Gli obiettivi?
“Spero di non infortunarmi, voglio giocare di più. Per quanto riguarda la squadra, vedremo partita dopo partita”.

Quali sono gli obiettivi tuoi e di squadra? 
“Vediamo. Voglio stare senza infortuni. Gli ultimi due anni non ho giocato molto ed è importante che quest’anno giochi di più. Non voglio dire che vinciamo l’Europa League. La Roma come club vuole tornare in Champions, però vediamo partita dopo partita”. 

Hai temuto potesse saltare il trasferimento? 
“Sono arrivato l’ultimo giorno. Fortuna che adesso sono qui. Sono molto contento di essere qui ed è importante”.

Cosa è successo con Bianda? 
De Sanctis: “Siamo soddisfatti di quello che è successo in sede di mercato se consideriamo i ragazzi della Primavera a cui abbiamo dato la possibilità di costruirsi una carriera più brillante possibile. Biandà abbiamo ritenuto non essere il caso di esporlo a dei rischi che avrebbe avuto non avendolo sotto il nostro occhio. Contiamo di migliorarlo e sarà un assoluto rinforzo per la Primavera”. 

Roma ha avuto un difetto di personalità. Ti senti un giocatore di personalità? La Roma ti ha scelto anche per questo?
“Sì, ho già giocato in Serie A e c’è differenza a giocare in Italia. Qui ci sono grandi giocatori, grandi attaccanti come Dzeko che sono 4 anni che gioca sempre bene. Però anche io posso fare bene, vediamo”. 

Sei sempre stato abituato a giocare punta centrale. Con un altro centravanti riusciresti ad interagire bene? Hai fatto fatica nell’Atletico Madrid per il gioco?
“Sì, anche alla Fiorentina giocavo a sinistra quando c’era Paulo Sousa. Tutti i ruoli d’attacco vanno bene, ho fatto molte partite ad una punta, ma vanno bene anche due. Anche all’Atletico giocavamo con una punta, il Cholo è un allenatore italiano, lavora sulla tattica e sul contropiede. Per me è stata una buona esperienza lavorare con lui”.

Rimpianto per Cangiano?
De Sanctis: “Evidentemente è stato un sacrificio. La direzione che è stata presa all’interno del settore giovanile è quella di fare in modo che tutti i ragazzi che iniziamo un percorso nella Primavera, possano mantenere un livello alto con un parametro nuovo di stipendi. Quando ci saranno aspettative alte, la Roma non farà più certe aspettative. Partiamo dal presupposto che la Roma parta già da alte aspettative. Abbiamo verificato che avere dei ragazzi giovani, con contratti economici molto alti, crea un certo tipo di problema di collocazione a questi ragazzi quando escono dal settore giovanile. Daremo la possibilità a tutti i giocatori della Roma, all’interno di questi parametri, a mettersi in mostra”. 

Vedi delle similitudini tra Sousa e Fonseca? Come puoi migliorare?
“Conosco bene Fonseca, ha lavorato allo Shakhtar mentre anche io ero in Ucraina. E’ molto simile il gioco, con palla e possesso. Mi piace giocare così, vediamo”.

Sei stato vicino alla Roma in passato? Hai sentito Fonseca?
“Non lo so se sono stato vicino. Non ho parlato prima con Fonseca, adesso ci parlo”.

Riccardi è stato mai vicino alla Juventus nella trattativa Rugani?
De Sanctis: “Mai, mai abbiamo pensato di privarci di Riccardi così come gli altri nomi che sono stati fatti: Celar, Bouah, Calafiori. La Roma se ha nel proprio settore giovanile se li tiene e cerca di fargli fare il percorso giusto. Un percorso che prevede nuovi parametri di crescita. Adesso si è un po’ globalizzato anche il settore giovanile. Chi vuole restare nel settore giovanile e rivendica di essere romano e romanista, lo deve dimostrare non ha parole, ma con i fatti. Per questo si parlerà di parametri e di concetti etici, morali e culturali rigorosi all’interno del settore giovanile”. 

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