Il numero due della Uefa in merito al comportamento dei giocatori turchi: “Valuteremo le situazioni con il comitato esecutivo, difficile pensare a sanzioni di questo livello”
Il vicepresidente della UEFA Michele Uva, ha parlato ai microfoni di Radio Anch’io lo Sport alle porte del match ad alta tensione tra Francia e Turchia, dopo il gesto militare dei calciatori a sostegno di Erdogan. Queste le sue dichiarazioni:
“C’è una separazione netta fra aspetti sportivi e politici. È chiaro che il comportamento dei tesserati durante le partite abbia delle regole ben precise, che devono essere rispettate. Io non sono l’organo giudicante, non posso dire nulla di più”.
È possibile che la UEFA decida per la revoca della finale di Istanbul?
“Revocare una finale è un atto forte, dal punto di vista sportivo. Penso che non siamo ancora nelle condizioni di poterne parlare e discutere. È chiaro che valuteremo insieme le situazioni con il comitato esecutivo, ma è difficile pensare a sanzioni di questo livello. Il nostro regolamento vieta alcun segno distintivo, soprattutto pensando a paesi in guerra, con grossi problemi a popolazioni. La UEFA ingloba Armenia e Azerbaigian, Russia e Ucraina. Se un tesserato si comporta in un determinato modo poi va incontro a dei problemi”.
Le sanzioni riguarderebbero giocatori o squadra?
“Dipende molto dal referto, non solo del delegato UEFA ma anche dell’arbitro, poi dalle fotografie e dai video. Quella della federazione è responsabilità oggettiva, è evidente”.
Cosa cambierà nella prossima Nations League?
“La prima edizione è stato uno straordinario successo, visti ascolti e interessi dei media. Non avrà più gironi da 3 squadre, ma 4: non ci saranno più le amichevoli. La FIFA ha deciso che ci sarà competizione in tutte le gare, a parte nel mese di marzo. Maggiore competitività ed equilibrio”.