Il tecnico dei leccesi: “La Roma ha giocatori che da anni giocano tre partite a settimana, sono allenati con gli incontri infrasettimanali, noi abbiamo le nostre certezze”
In occasione della trasferta in programma domani, per la sfida contro la Roma, il tecnico del Lecce Fabio Liverani è intervenuto in conferenza stampa:
LA ROMA
“Affrontiamo una squadra forte che lotta per traguardi ambiziosi. Sarà una partita difficile e impegnativa, andiamo con le nostre certezze, con umiltà e con voglia di fare una partita gagliarda. Affrontiamo una squadra che vuole ripartire in campionato e cercherà di partire forte per metterci alle corde. Ha giocatori di qualità, su tutti Dzeko, che possono metterci in difficoltà. Pensare che sarà una partita semplice sarebbe un errore madornale, i ragazzi lo sanno. La Roma ha giocatori che da anni giocano tre partite a settimana, sono allenati con gli incontri infrasettimanali. Dobbiamo giocare con umiltà difendendoci quando c’è da difendere e attaccando quando sarà possibile. La partita di rugby? L’Olimpico è stato stressato, purtroppo è una situazione che non dipende da noi e che svantaggia entrambe le squadre”.
GLI INFORTUNI
“Non riusciamo a recuperare alcuni giocatori e questo è un dispiacere. Dispiace per loro e per noi perché non possiamo avere alternative. Saponara è guarito, da martedì è col gruppo. Per Babacar e Farias ancora non c’è una data certa. Nel reparto attaccanti di ruolo abbiamo solo Lapadula. Questo non vuol dire che non possiamo giocare. La fortuna è che abbiamo ampliato il centrocampo con giocatori offensivi. Ma è oggettivo che non abbiamo attaccanti puri”.
LA FORMAZIONE
“Chi dietro Lapadula? Dipende come vorrò costruire il centrocampo, ho ancora pensieri a riguardo. Il portiere? Domenica gioca Vigorito, Gabriel è rientrato a pieno. Vigorito si è meritato un’altra chance, ma nulla è scontato da qui alla fine del campionato”.
ROMA-LECCE 2-3
“Fu un dispiacere ma un grande insegnamento, nel calcio di scontato non c’è nulla, è il gioco più bello del mondo perché gli obiettivi bisogna prima raggiungerli e poi festeggiarli. Quella partita non ero allo stadio, l’ho seguita sotto casa con gli amici”.