Le parole dell’ex calciatore giallorosso
Ruggiero Rizzitelli, ex calciatore della Roma e oggi volto di Roma TV, ha rilasciato un’intervista a Leggo:
“Sto vivendo questa situazione come tutti gli italiani, con un’ ansia mai provata. Ma non perché resto a casa eh, quello va fatto e basta. Ai nostri nonni veniva chiesto di andare in guerra, a noi di stare a vedere film. Sono preoccupato per i nostri cari. L’Europeo? Tutto dipenderà dal virus, ma se ci sono le possibilità va fatto anche per non rovinare la stagione successiva. Però va data una scadenza: si può finire non oltre la prima metà di luglio altrimenti diventa impossibile programmare la preparazione. E’ una decisione che va presa senza interpellare nessuno, perché ognuno qui ha i suoi interessi. Io chiedo una cosa all’Uefa: faccia giocare le gare europee in gara secca e campo neutro. E prenda la decisione da sola.
Partiranno tutti allo stesso modo, ma un peso importante l’avranno i preparatori atletici. Bisogna cambiare lavoro per giocare un minicampionato da 12 giornate. I giocatori dovranno lavorare sulla rapidità, sulla breve distanza. Il lavoro a casa è importante, ma non è facile rispettarlo. Si azzera tutto, è come se ricominciassi un campionato quindi anche a livello mentale può essere un vantaggio. Recupererai qualche giocatore, ma questo vale per ogni club. Tutto il resto è una incognita, una cosa così non si era mai vista. Sarà un campionato nuovo. Tornare sotto la Sud quando tutto sarà finito? Ma magari me lo chiedono, non ci penso un attimo. E’ stata una emozione unica sentire quel coro, quell’affetto. Non vedo l’ora di poter riabbracciare tutti, stringiamo i denti“.
(Intervista a cura di Francesco Balzani)