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Soleri: “L’esordio in Champions con la Roma un sogno. Andare all’estero mi ha frenato”

 

Le parole dell’ex attaccante giallorosso

Edoardo Soleri, cresciuto nel vivaio della Roma, ha giocato in diverse squadre, in Italia e all’estero. L’attaccante, classe 1997, ha parlato in una diretta Instagram con Roma TV:.

Come va a Padova?
“Sono rimasto qui, i primi casi di Coronavirus sono stati qui vicino e siamo rimasti bloccati. Facevamo solo il tragitto per il campo di allenamento, ora neanche quello”.

Sei un ’97 ma hai girato diverse squadre.
“Mi piace uscire, provare, ho girato tanto. Ora sono tornato in Italia, mi mancava”.

Una casualità o è parte del tuo carattere?
“Mi piace confrontarmi con altre realtà, viaggiare fin da piccolo ha fatto sì che non mi facessi problemi per partire e provare. Esperienze che mi hanno aiutato a crescere a livello umano e calcistico”.

Volevi fortemente tornare in Italia.
“Essere l’unico italiano all’estero è un po’ difficile. Non dico che ti fanno fuori, ma l’Italia è più accogliente con gli stranieri.

Il ricordo più bello resta lo scudetto o la stagione successiva con la Coppa Italia e il titolo di capocannoniere?
“C’era anche Zaniolo in quella finale. Me lo ricordo, era il più forte che c’era, ricordo De Rossi che l’aveva preparata su di lui. Si vedeva che fosse fortissimo. A livello personale, la stagione dei 36 gol è stata la migliore, ma il ricordo dello scudetto e quella cavalcata mi rimarranno impressi. Anche la semifinale di Youth League è un bel ricordo, ma lo scudetto è indelebile”.

Durante la stagione dello scudetto ci fu l’esordio in Champions League, a Borisov.
“Il giorno dopo mi sono svegliato e pensavo che fosse un sogno. Pensavo fosse ancora il giorno della partita. Non sarei dovuto entrare, in realtà. Stava per entrare Ucan, Torosidis segnò il gol del 2-3 e Garcia mi disse di tornare a scaldarmi. Appena arrivato alla bandierina mi richiamò per entrare. Non me l’aspettavo, fui fortunato: forse il momento più bello vissuto. Non avevo nemmeno 18 anni”.

Cosa ti aspetti dal futuro, in generale?
“Spero di tornare a giocare in quei palcoscenici. Mi sono frenato andando all’estero, sono state scelte che non hanno pagato. Sono migliorato, ma non hanno dato il risultato che avrei voluto. Sicuramente questi sacrifici che ho fatto me li sto ritrovando adesso, spero di raccogliere tutti i frutti di quanto seminato”.

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