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Prof. Palù: “Ritorno agli stadi? Ci sono problemi più importanti, ma io farei giocare solo di giorno”

Il professore emerito dell’università di Padova: “La radiazione ultravioletta solare che emette un’energia rilevante può alterare la carica del virus”

Intervenuto in diretta a Teleradiostereo, Giorgio Palù, professore emerito dell’università di Padova ed ex presidente della Società Europea di Virologia, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

Il Covid continua ad essere all’ordine del giorno.
Questo è un virus con cui dovremmo convivere, rimarrà con noi per molto tempo. Dobbiamo riflettere sui benefici, sui costi, fare un’analisi a 360°. I numeri odierni sono in aumento, ma rispetto agli esordi della pandemia non sono minimamente comparabili. Ciò non significa che possiamo abbassare la guardia. Il positivo non è malato e non è contagioso, perché ha una carica virale insufficiente per rendere il virus trasmissibile. Guardiamo con attenzione ai nuovi casi, specialmente quei focolai che ci sono in giro per l’Italia, in Lombardia, in Veneto: dobbiamo intervenire proprio lì dove il virus rischia di viaggiare con maggiore facilità.

Il caldo può aver influito nel mutamento del virus?
Il virus è un parassita obbligato, non vive senza le nostre cellule. Ognuno di noi reagisce in maniera diversa alle malattie, ma c’è anche il fattore dell’ambiente che abbiamo modificato, con le mascherine, col lockdown. Poi c’è l’ambiente naturale, ovvero la radiazione ultravioletta solare che emette un’energia rilevante con la quale può alterare la carica del virus. Ci sono dunque un mix di fattori, con cui il Covid sta avendo più difficoltà a diffondersi.

Si parla molto di vaccino: sarà una soluzione definitiva?
Il vaccino nel caso di questo virus ha buone possibilità di funzionare. Il Covid è una manifestazione palese che è in grado di essere debellato dal nostro sistema immunitario, lo dimostra l’alto numero dei guariti. Questo virus muta con meno forza dell’influenza e dell’HIV.

La scuola può essere un vettore per la trasmissione del virus?
Anche la letteratura scientifica si sta contraddicendo su questo. Una cosa è certa: i bambini si infettano meno, ma il rischio è che loro possano contagiare o portare il virus all’interno delle case, a contatto coi genitori e coi nonni. Ci saranno dei nuovi test salivari, che saranno molto più veloci e sostenibili anche per i più piccoli, perchè il tampone è parecchio invasivo, dà fastidio. Non possiamo permetterci un nuovo lockdown, ma dobbiamo evitare la trasmissione del virus tra gli anziani.

Si sta dibattendo sulla riapertura degli stadi.
E’ l’ultima delle preoccupazioni, ci sono problemi più importanti da risolvere. Io farei giocare le partite di giorno, non di notte, proprio per il motivo di cui parlavo prima, perché il sole è un nemico del virus.

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