Il grande attore romano non ha mai nascosto il suo tifo per i colori giallorossi. Da tempo sperava nel quarto scudetto
Roma e tutta l’Italia piangono la scomparsa di Gigi Proietti, genio del teatro e del cinema, simbolo della Città Eterna come solo pochi altri sono stati. Il Corriere dello Sport celebra il noto attore ricordando la sua smisurata passione per la Roma, e di come questa sia sempre stata nel suo cuore.
“Ma che dite, ce la facciamo a vederne un altro?”, ripeteva a ogni intervista telefonica o televisiva sulla Roma. Ci ha sperato tanto, prima con la cavalcata di Ranieri, poi con le dieci vittorie consecutive di Garcia e negli anni di Spalletti. Ma alla fine quel quarto scudetto non è mai arrivato. Non sono mancate interviste anche critiche e polemiche verso alcune prestazioni di squadra o dei singoli, eppure non si è mai scontrato con i tifosi che lo hanno sempre considerato come un tifoso doc. C’era la critica sì, ma sempre con quella battuta che la smorzava come solo un maestro riesce a fare: “La Roma negli ultimi dieci anni è quasi sempre stata una tragedia! Ma noi che amiamo il teatro riusciamo ad amare anche lei”, aveva dichiarato più di una volta. Perché nonostante le prestazioni, nel bene o nel male Gigi non si perdeva una partita. Soprattutto quando era più giovane faceva di tutto per essere allo stadio (“Faccio una mandrakata e arrivo”, diceva ai suoi amici) e quando non poteva spostarsi si faceva installare un televisore nel set del film e della serie tv che stava girando oppure spostava le prove al teatro. “Scusatemi, ma c’è la Roma…”.
Così come il legame con Francesco Totti: ““Francesco è stato un fedelissimo indossando una sola maglia – aveva commentato meno di un anno fa -. Rispetto a Francesco, si va oltre il fatto puramente tecnico, lui è uno di quei personaggi che scavalcano questo aspetto, è una icona. Non credo nascerà un altro Totti. Il figlio Christian gioca? Allora si sbrigasse…”.