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Dzeko: “Siamo la Roma. Dobbiamo tentarle tutte per arrivare in finale”

“Non abbiamo avuto un cammino facile, abbiamo battuto squadre forti e ora ci aspetta un’altra grande”

La Roma pareggia all’Olimpico e grazie al 2-1 di Amsterdam elimina l’Ajax e approda in semifinale di Europa League. Al termine della gara ha parlato Edin Dzeko, autore del gol del pareggio, a “Sky Sport”. Di seguito le sue dichiarazioni.

Complimenti
“Alla fine ce l’abbiamo fatta. E’ la cosa più importante, anche se abbiamo sofferto tanto sia all’andata che oggi. Ma abbiamo mostrato carattere, soprattutto dopo lo svantaggio. Magari in passato dopo un gol subito avevamo mollato, oggi invece abbiamo corso fino alla fine e ci siamo meritati la semifinale”.

Cristante fa ripartire l’azione, poi la corsa di Calafiori e poi la tua esperienza
“Certo, bisogna stare lì dove arriva la palla. A 35 anni magari una corsa in meno la faccio ma alla fine la palla è arrivata dov’ero io. Sono stato fortunato ma sono contento. Quello che abbiamo fatto sul gol dovevamo farlo in altre occasioni. Calafiori ha fatto assist anche se la palla l’ha toccata un difensore: sono contento per lui, è stato decisivo”.

Questa Roma può giocarsela alla pari con lo United?
“Se siamo qui vuol dire che possiamo. Non abbiamo avuto un cammino facile, abbiamo battuto squadre forti e ora ci aspetta un’altra grande. Ma noi siamo forti, siamo la Roma e dobbiamo tentarle tutte per arrivare in finale”.

Una cosa in comune tra la semifinale con il Liverpool e quella con lo United, tu. Ti senti la Roma addosso?
“Meno male che sono stato in campo allora (ride, ndr). Questo è il mio sesto anno, c’erano tanti alti e bassi in questa stagione e al livello personale non ero al meglio per tante cose. Ma non mi piace guardare tanto indietro. Quello che è successo è successo, siamo in semifinale e molti non se lo aspettavano. Ci sono tanti ragazzi che per la prima volta giocheranno una semifinale e dobbiamo divertirci, perché a Old Trafford non ci si gioca ogni settimana”.

Ti piacerebbe indossare di nuovo la fascia? Che significa per te?
“Come ho sempre detto la fascia è un onore per me, ma io gioco per la Roma e non per la fascia. Se sto in campo darò tutto per la Roma: oggi, domani, in futuro come in passato”.

Quanto è importante rimanere a Roma l’anno prossimo?
“Difficile pensarci ora. Abbiamo una semifinale da giocare e 8 partite in campionato. Arriviamo alla fine e poi vediamo”.

Non è ora il momento di chiarire, ma quanto è stato complicato dover fermare il motore e poi farlo ripartire al livello mentale?
“E’ dura e mi sa che tu (Massimo Ambrosini, ndr) che hai giocato per tanto tempo in una grande squadra lo sai meglio di tutti. Certe cose sono difficili da accettare, ma io sono sempre stato forte mentalmente e probabilmente non sarei qui se fossi un debole. Questo mi ha portato avanti, io non torno mai indietro. Ma la cosa importante è la Roma. Non la fascia, né Dzeko”.

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