Chiara la posizione dei proprietari della Roma, espressa anche ieri nella riunione di Lega
Qualche tifoso si è subito divertito a postare sui social la nuova classifica della Serie A, se Juve, Inter e Milan fossero escluse dal campionato perché promotrici della Superlega: Lazio in testa con l’Atalanta a 56 punti, Roma quarta a 51. In realtà c’è poco da ridere per le romane, che con il “cinico progetto”, come lo hanno definito l’Uefa e Fifa, resterebbero fuori dal giro delle big del calcio, dall’Europa che conta. Sarebbero impegnate, in campionato, a inseguire disperatamente uno dei pochissimi posti lasciati a disposizione di chi non fa parte delle 15 elette (ora in realtà sono 12). Rovinose le conseguenze dal punto di vista economico, dell’immagine e del prestigio. Anche la Roma è fuori dal progetto, nonostante circolino bozze di un piano per la Superlega col nome del club. Anzi, è fortemente critica: è la posizione scelta da Dan e Ryan Friekdin e che hanno condiviso con i dirigenti in ripetuti briefing sul tema durante il weekend e ieri. Non che non fossero preparati, visto che il marchio SuperLeague è stato depositato a gennaio e a Trigoria c’è chi sulla questione era ben informato. I proprietari americani con Andrea Agnelli hanno un legame stretto, lui stesso li aveva convinti a rinnegare la linea pro-Sky e contro-Dazn in Lega con una serie di telefonate. Ma il club è tornato su posizioni molto ostili alle “scissioniste” nell’Assemblea di ieri. Lo scrive La Repubblica.