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Israele/Palestina, lettera aperta a Francesco Totti

Francesco Totti seguirà la finale di Champions League a Tel Aviv, in Israele, per un evento promozionale organizzato da Heineken. Un concorso per scegliere quattro persone che vedranno la partita con lui.

L’annuncio dell’ex capitano della Roma non è stato accolto con indifferenza: accettando l’invito, secondo alcuni, Totti ha fatto in modo di associare la propria immagine a quella del governo israeliano.

A seguito, AssopacePalestina ha voluto scrivere una lettere aperta all’ex giallorosso. Di seguito il testo.

“Caro Francesco Totti,
non farlo, sarebbe non un autogol ma cento, mille autogol. Ho saputo che ti recherai oggi in Israele, a Tel Aviv, ad assistere alla finale della Champions League che si svolge in Portogallo: è solo un evento pubblicitario televisivo. E più che uno spot per l’Uefa o per il marchio di una birra, è propaganda per il premier Netanyahu e la sua «normalità» di guerra: a Gaza scavano ancora per trovare i morti sotto le macerie, nei Territori occupati piangono nuove vittime, a Gerusalemme est la tensione è fortissima, come in Israele. I feriti e i disabili della guerra promessa scoppiata dal 13 aprile sono centinaia.

Ti prego, non andare. È vero che lo sport e il calcio dovrebbero unire e non dividere, ma dovresti anche sapere che i governi israeliani, non hanno permesso a calciatori palestinesi di allenarsi o di recarsi all’estero. Hanno arrestato incarcerato senza processo per ben tre anni, Mahmoud Sarsak una promessa del calcio palestinese.

Dovresti vedere, caro Totti, la partita di calcio realizzata a Gaza dai ragazzi colpiti dai proiettili israeliani e lasciati disabili per sempre.

Sì perché malgrado la vita senza libertà , i palestinesi amano il calcio e anche Totti. Qualche anno fa Ayman un ragazzino di 12 anni che vive in un piccolo villaggio nelle colline a Sud di Hebron, costretto per andare a scuola a passare accanto ad una colonia, da dove, coloni fanatici attaccano con bastoni anche gli internazionali come me che li accompagnano, gioca però a calcio e si appassiona di Totti; così la volta successiva che mi sono recata in Palestina gli ho portato una maglia con il numero 10. Era felicissimo.

Probabilmente non sei consapevole e pensi di rendere felici i tuoi fans, assistendo con loro alla partita. Non è cosi, per il governo israeliano sei un idolo che rende omaggio con la sua presenza alla fitta nebbia di silenzio che si sta stendendo: ma solo negli ultimi 20 giorni sono stati uccisi più di 250 palestinesi, tra loro 66 bambini, distrutto case, demolito con bombardamenti mirati il palazzo della stampa internazionale, centri sanitari e culturali. Bombardamenti illegali come sono illegali i razzi sparati da Hamas.

Ma è Israele ad occupare la Palestina per prendersi la loro terra. Dovresti ascoltare i rappresentanti del «Parent’s Circle», genitori o parenti palestinesi e israeliani che hanno avuto i loro cari uccisi e che insieme dicono basta occupazione militare che uccide tutto e tutti.

Tu sei noto anche per la tua umanità oltre che per la tua eccezionale bravura sportiva. Ricordo il tuo gesto di solidarietà a Giuliana Sgrena, corrispondente del manifesto in Iraq quando venne rapita. Non recarti in Israele in questo modo, vai a visitare Israele e la Palestina, incontra i giovani israeliani che insieme ai palestinesi dicono no alla colonizzazione, no all’apartheid, diritti uguali per tutte e tutti”.

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