Patrizio Fimiani, ex portiere della Roma dei primi anni ’90, ha parlato dell’estremo difensore portoghese Rui Patricio
L’ex estremo difensore giallorosso è stato intervistato nella trasmissione Bar Forza Lupi, in onda sulle frequenze di Centro Suono Sport. Fimiani si è soffermato su Rui Patricio, ma ha anche parlato della sua avventura a Roma. Ecco le sue dichiarazioni:
Cosa ricordi della doppia finale contro il Torino?
“Ci fu una doppia squalifica dei portieri Cervone e Zinetti nella semifinale di ritorno contro il Milan, fu una partita molto calda. Successe qualcosa nel sottopassaggio con l’arbitro Pezzella e ci ritrovammo con i portieri squalificati”.
Con le nuove regole della UEFA, in quell’occasione sareste andati ai supplementari (andata sconfitta 3-0, ritorno vittoria 5-2, ndr)…
“All’epoca c’era quel regolamento, certo se avessimo vinto avremmo probabilmente scritto la storia dopo il 3-0 subìto all’andata. Ci siamo andati molto vicino, la fortuna finì con la quinta rete e con Giannini che colpì il palo, oltre a due grandi parate da parte di Marchegiani”.
La tua avventura con la Roma?
“Ho esordito contro il Parma perché fu espulso Zinetti, vincemmo 1-0 con gol di Rizzitelli. Successivamente, giocai le due gare finali con la Sampdoria e Udinese, che sono finite 2-2 e 1-1”.
Rui Patricio, Olsen e Pau Lopez?
“Comunque sia, sia Olsen che Pau Lopez non hanno dato grandissime garanzie negli anni in cui hanno giocato con la Roma. Il problema del portiere è un qualcosa che la Roma si porta dietro da anni, Rui Patricio è un profilo importante, può essere la scelta giusta. Sappiamo tutti che Roma è una piazza esigente, penso che Rui Patricio abbia la personalità per gestire la pressione di Roma”.
Si avverte la pressione di Roma quando si gioca con i giallorossi?
“All’epoca mia non c’erano tutte queste radio, però la passione c’era perché la piazza è sempre stata molto vicino alla squadra. Roma è una città che vive di calcio, 200 radio che ne parlano tutto il giorno e sei sempre sotto l’occhio del ciclone”.