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Tiago Pinto

Il bilancio di Tiago Pinto è positivo. Nella conferenza stampa di ieri, davanti a microfoni e telecamere, il general manager giallorosso si è detto soddisfatto

Il bilancio di Tiago Pinto è positivo. Nella conferenza stampa convocata per fare il punto di fine mercato davanti a microfoni e telecamere, il general manager giallorosso si è detto soddisfatto del risultato ottenuto dopo gli sforzi degli ultimi tre mesi: “È stata forse la sessione più difficile della storia recente del calcio e, alla fine, siamo riusciti a fare un buon mercato – le parole del portoghese – abbiamo portato alla Roma il tecnico migliore al mondo, ci siamo rinforzati e sono state trovate soluzioni per più di trenta calciatori. Il mio voto è 7.5″.

Un lavoro enorme, reso possibile grazie alla collaborazione con De Sanctis e del segretario generale Lombardo, presenti nella sala Champions di Trigoria insieme ai responsabili legali e finanziari VitaliMuscarà e Fonzo. Un aiuto importante è arrivato anche da Mourinho, che ha avuto un ruolo chiave nella trattativa Abraham: “Il suo peso si è sentito. Quando fai un lavoro come il nostro, non è la stessa cosa avere un allenatore qualsiasi o Mourinho. Siamo stati bravi ad approfittarne“.

Pinto ha affrontato subito la questione legata al mancato arrivo di un centrocampista, parlando dell’intesa trovata con Xhaka ma sfumato a causa del mancato accordo con l’Arsenal“C’era un interesse per lui che non abbiamo portato avanti perché sono successe altre cose sul mercato. Abbiamo sei centrocampisti e si è deciso di non prendere nessuno“.

Decisioni su cui è pesata la necessità di vendere giocatori non funzionali arrivati a Roma negli anni passati: “Abbiamo voluto fare quello che era più urgente. Non voglio mai trovare giustificazioni ma non possiamo mai dimenticare l’eredità che avevamo. Quando è iniziata la stagione c’erano più di 60 calciatori a contratto“.

Inevitabile un passaggio sull’addio di Dzeko: “Molti l’hanno visto come un problema, io come un’opportunità per accelerare il nostro progetto sportivo. Per questo abbiamo preso Abraham“.

Se in entrata era impossibile fare di meglio, il grande rimpianto del dirigente arrivato lo scorso gennaio dal Benfica sono i quattro esuberi – FazioSantonNzonzi e Riccardi – che per ragioni diverse non hanno trovato una nuova sistemazione: “Abbiamo portato sul tavolo offerte buone a tutti i calciatori, per le quali nessuno avrebbe perso un euro. Non posso entrare nella testa dei giocatori. Vediamo adesso cosa succederà, ci sono ancora delle finestre di mercato aperte“.

Troppo presto invece per pensare alle mosse da fare durante la prossima sessione: “A gennaio valuteremo la situazione e come saremo messi, non posso saltare direttamente al prossimo mercato. Sono qui anche per sviluppare i calciatori e per aiutare l’allenatore“.

Nessun dubbio sulle ambizioni della squadra, che punta a tornare tra le prime quattro: “La mia visione non è lo Scudetto, ma lavorare ogni giorno per accorciare la distanza tra la Roma e il successo. Non posso pensare a quello che succederà a maggio ma è chiaro che la Champions è il principale obiettivo. Non mi nascondo“.

Si legge oggi su Il Tempo 

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