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Zakaria e Pedersen nel mirino di Mou: “Mezza squadra da rifare”

Zakaria

Mourinho boccia in blocco le alternative, a gennaio serve un intervento forte

Mezza squadra da rifare. Mourinho ha completamente bocciato le seconde linee della Roma, indicando a Tiago Pinto e ai Friedkin i ruoli che considera un punto debole della rosa a sua disposizione. Punti nevralgici che non hanno alternative valide e che in Norvegia sono sprofondati senza possibilità di appello sotto i sei gol presi dal Bodo. Il tecnico fa pressioni alla proprietà giallorossa per avere rinforzi a gennaio, con vari giocatori pronti a fare le valigie. Kumbulla, Reynolds, Villar, Diawara, Borja Mayoral e Carles Perez, questa la lista degli uomini finiti sotto processo.

A gennaio il portoghese si aspetta una valida alternativa a Karsdorp sulla destra e un centrale. Piace il terzino norvegese del Feyenoord, classe 2000, Marcus Pedersen (utilizzabile anche come centrale), prendibile, con tre milioni. Si punta su un’alternativa duttile, che possa ricoprire il doppio ruolo. In mezzo al campo manca un regista con le caratteristiche che vuole Mourinho, uno fisico che verticalizzi, il ruolo che avrebbe ricoperto Xhaka. José farebbe giocare sempre la coppia Cristante-Veretout, con Villar e Diawara bocciati e non è escluso che se a gennaio i due non accettino il trasferimento, anche in prestito, possano finire fuori squadra insieme a Fazio e Santon.

Piace Denis Zakaria, centrocampista svizzero in scadenza con il Borussia Monchengladbach, prendibile quindi già a gennaio per meno di 20 milioni. La Roma dovrebbe anticipare in inverno un investimento che comunque dovrà poi fare a fine stagione. Avanti è stato costruito il reparto con più alternative di livello, anche se Mou ha bocciato Mayoral e rimandato Carles Perez. Borja è in prestito dal Real Madrid e il club spagnolo preferirebbe mandare il ragazzo in una squadra dove possa giocare con più continuità. Se ne riparlerà a gennaio. Può restare Carles Perez, anche perché nel mercato di riparazione i punti nevralgici nei quali intervenire con urgenza sono altri. Lo scrive La Repubblica.

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