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Basta parlare di Mou: è la Roma che non va

Lo Special One sempre al centro del dibattito

Si parla troppo di Mourinho. Anzi, si parla (quasi) solo di Mourinho. Dimenticandosi, così, di parlare della Roma. Vince Mourinho, perde Mourinho. La Roma non esiste, esiste solo il portoghese. E questo, fatalmente, condiziona l’analisi e devia l’attenzione dalla realtà, bella o brutta che sia. Non ha mai perso Mou, non ha mai vinto Mou: ha sempre perso o vinto la Roma. Eppure c’è sempre lui, anzi (quasi) solo lui in cima alle chiacchiere che accompagnano da inizio stagione la squadra giallorossa.

Arrivano i tre punti? È una Roma Special. Non arrivano i tre punti? La Roma non è Special. La Roma, però, non è Mourinho; e Mourinho non è la Roma. Se le cose vanno bene, fatalmente è anche merito dell’allenatore. Se vanno male, logicamente è anche colpa del tecnico.

Attribuire pregi o difetti soltanto all’uno o all’altra non porta da nessuna parte. Non serve a crescere, a migliorare. Rintracciare innocenti là dove non ce ne sono, ad esempio, non aiuta nessuno. Mou ha finora azzeccato e indovinato come fanno tutti gli allenatori al mondo. Ma contro l’Inter (non solo contro l’Inter…) la lezione l’ha presa la Roma, cioè Mou e la squadra. Tutti insieme, nessuno escluso.

La Roma sta disputando un campionato mediocre, già sette sconfitte in sedici partite e zona Champions più simile a un miraggio che a un obiettivo reale. Un rendimento simile chiama in causa tutte le componenti della società/squadra, guai dimenticare qualcuno.

Dividere il gruppo in Buoni e i Cattivi significa fare un torto a qualcuno oppure assolvere qualcun altro. Tutti avrebbero dovuto fare di più. Senza dimenticare mai che un tecnico può preparare una gara ma che in campo poi ci vanno i calciatori.

La Roma negli ultimi tredici anni ha cambiato più allenatori che maglie da gioco, eppure non ha vinto nulla. Segno che il problema non è chi guida la squadra; o meglio, non è solo che guida la squadra. È vero: da Mou ci si aspettava molto di più, ma negare – per dirne una – l’incompletezza e la scarsa qualità della “rosa” equivarrebbe a rintracciare un unico responsabile. E la Roma si ritroverebbe per l’ennesima volta punto e accapo. Lo scrive “La Repubblica”.

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