L’argentino è il primo calciatore bianconero a comparire davanti ai magistrati
Paulo Dybala è il primo calciatore bianconero a presentarsi in procura, all’indomani delle perquisizioni per l’inchiesta sul falso in bilancio e le plusvalenze della Juventus. Un faccia a faccia durato oltre tre ore, dalle 15 di ieri alle 18. Dybala non è indagato, ma è stato ascoltato come persona informata sui fatti e non sarà l’unico giocatore convocato. Dybala è stato sentito dai pm Marco Gianoglio, Ciro Santoriello e Mario Bendoni, che indagano su presunti accordi segreti tra i calciatori e la società.
È infatti questo il nuovo filone su cui si stanno concentrando gli investigatori: le trattative sulla riduzione degli stipendi a fine marzo del 2020 per la pandemia, un’intesa che prevedeva il taglio di 4 mensilità (fino a giugno). Sono già stati chiamati agenti e legali a cui i giocatori si sarebbero appoggiati per le scritture private legate agli accordi tra giocatori e club.
Secondo l’accusa, la Juve avrebbe concordato la riduzione di 4 mensilità e contestualmente anche l’integrazione negli stipendi degli anni successivi, senza inserirlo correttamente nel bilancio: sarebbe un altro elemento che proverebbe le accuse di falso in bilancio su cui stanno indagando i pm, oltre alle plusvalenze fittizie che hanno dato il via all’inchiesta Prisma, che vede iscritti nel registro degli indagati Andrea Agnelli, Pavel Nedved, Fabio Paratici, Marco Giovanni Re, Stefano Bertola, Stefano Cerrato e Cesare Gabbasio. Secondo la Procura di Torino, con il sistema delle plusvalenze, la Juventus avrebbe generato un “ricavo di natura meramente contabile e in ultima analisi fittizi”, mascherando perdite di esercizio: 39 milioni anziché 171 nel 2019, 89milioni anziché 209 nel 2000, 209 milioni anziché 240 nel 2021. Lo scrive Il Messaggero.