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La Roma cala il jolly: così Mertens può fare coppia con Abraham

Il belga finisce nel mirino di Mou

Il feeling tra la famiglia Mertens e Roma ha radici antiche. In alcuni giorni liberi la coppia formata da Dries e Katrin è stata a volte avvistata in riva al Tevere. Dopo essere diventato il cannoniere più prolifico della storia del Napoli con 148 gol in 397 partite, il giocatore belga sperava di chiudere la sua carriera fra i partenopei (LEGGI QUI).

Invece, il suo contratto in scadenza ha portato a una trattativa in salita, visto che la forbice fra domanda e offerta è apparsa subito assai più grande di quanto previsto. Gli agenti Mertens hanno cominciato a fare il loro mestiere, pur senza rompere i rapporti con la società di Aurelio De Laurentiis. Inutile dire che la Roma – così come la Lazio dell’ex maestro Sarri – è stata una prima scelta, visto che il valore del club giallorosso – anche in virtù dell’impatto dato José Mourinho – sta crescendo in modo esponenziale, grazie pure alla conquista della Conference League.

Ovvio però che a Trigoria si voglia valutare bene una scelta del genere. Il valore di Mertens non è in discussione, ma a suscitare delle perplessità sono i 35 anni già compiuti. Occhio, però, perché la carta d’identità potrebbe paradossalmente rappresentare anche un vantaggio. In presenza di un giocatore fisicamente integro, infatti, lo Special One potrebbe avere una gestione mirata, che dia vetrina al belga nei momenti che contano davvero, oppure quando occorre sparigliare i giochi nelle gare difficili. Mertens potrebbe essere uno straordinario jolly, capace di dare alla Roma quella prolificità offensiva che nella scorsa stagione è stata garantita dal solo Abraham. Non è un caso che in diverse partite interne contro squadre di livello inferiore sia capitato che i giallorossi soffrissero contro le difese chiuse.

Ecco, in questo senso Dries potrebbe essere un formidabile grimaldello per sbloccare gare difficili. La sensazione è che l’arrivo di Matic (sicuro) e quello di Mertens (possibile) stiano sempre più delineando una Roma da “instant team”, cioè ricca di giocatori esperti che possano fare subito la differenza, supportando nello stesso tempo la crescita dei giovani. Gli agenti di Mertens hanno abbassato sensibilmente le pretese rispetto ai 2,6 milioni (all’anno) più 1,4 di bonus alla firma su cui avevano impostato le trattative con il Napoli. Difficile, comunque, che il belga possa scendere sotto un ingaggio da 3,5 milioni complessivi, a meno che l’opzione per un eventuale secondo anno non abbia delle clausole che rendano agevole a Mertens il prolungamento.

Le decisioni saranno prese non prima della prossima settimana, quando il g.m. Pinto, ora in vacanza, tornerà a Roma per entrare nel vivo del mercato. Una cosa è sicura: si è visto che Abraham in tante situazioni abbia bisogno di avere accanto un altro terminale offensivo di alto livello. E Mertens, che è in grado di essere impiegato su tutto il fronte d’attacco, in determinati contesti potrebbe giocare anche alle spalle del centravanti inglese, qualora Mourinho decidesse di tornare al prediletto 4-2-3-1. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.

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