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Codice da Vinc…enti: il mercato di Mou tra indizi social e frasi (FOTO/VIDEO)

Il tecnico giallorosso ha aumentato il pressing ottenendo una squadra di livello, seppur con un occhio a conti

La seconda estate giallorossa di José Mourinho è un puzzle da ricostruire, tra silenzi e segnali lanciati all’ambiente, il tecnico giallorosso ha creato le condizioni per un mercato da sogno. Ora la sua Roma può sedersi al tavolo delle grandi senza rinunciare all’ambizione di lottare per vincere, in Italia e non solo. Quaranta giorni di silenzio, senza rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa, ma un utilizzo dei social mirato e volto ad alzare l’asticella della competitività all’interno del club.

Il Codice da Vinc…enti di Mou, l’uomo che ha cambiato orizzonti e prospettive della Roma negli ultimi mesi. Vietato accontentarsi del successo in Conference League, bisogna guardare avanti e puntare sempre più in alto. Lo Special One lo ha detto pochi minuti dopo la prima coppa sollevata dalla Roma in Europa dopo oltre 60 anni, e lo ha ribadito ai suoi nel corso dell’estate. Probabilmente per la prima volta in questa città siamo di fronte ad un personaggio in grado di cambiare le sorti di una squadra attraverso una pressione sulla proprietà mirata, che ha regalato a squadra e tifosi la consapevolezza di poter innalzare il livello. Un atteggiamento che in pochi possono permettersi, ma che è terribilmente mancato alla Roma negli scorsi anni. Mourinho ha fatto capire ai Friedkin come nel campionato di Serie A non esista una squadra dominante, e che, nell’imperfezione generale, avrebbe potuto portare la sua Roma a competere per vincere. Da qui il mercato super dei giallorossi, nato dall’input del tecnico ma condotto in maniera straordinaria dal general manager Tiago Pinto. Poco più di 8 milioni spesi per una squadra di grande qualità, con alternative di livello e arricchita di tanta esperienza e attitudine alla vittoria. Ripercorriamo l’estate di calciomercato attraverso i segnali e le parole (poche) di José Mourinho.

L’estate di Mou comincia il 3 luglio, quando il tecnico giallorosso torna nella Capitale dopo le meritate vacanze tra Africa e Portogallo e mette subito in chiaro le cose con i cronisti presenti. “Parlerò il 13 agosto”, ovvero, alla vigilia della prima di campionato contro la Salernitana all’Arechi. E così sarà. Un mese abbondante senza rilasciare alcuna dichiarazione alla stampa, né in occasione delle amichevole e né in apertura o chiusura del ritiro in Algarve.

In occasione del suo rientro a Roma, inoltre, il tecnico giallorosso dà il via ad una usanza tutta sua che caratterizzerà l’approccio del portoghese al mercato fino all’ultimo giorno. Una foto dei piedi appoggiato su una superficie, che sia un tavolo, dei bagagli o l’erba dei campi di Trigoria. In diverse occasioni Mou ha postato sul proprio account Instagram delle foto del genere, come ad indicare un’attesa di qualcosa. Il collegamento al mercato, abbastanza statico nelle prime settimane, risulta immediato. Mourinho sta aspettando qualcosa. E nonostante le polemiche, sarà lui stesso ad ammetterlo indirettamente a poche ore dalla fine della sessione estiva.

Il 12 luglio, giorno della partenza della Roma per il Portogallo, dalla rassegna stampa emerge una frase rubata a Mourinho durante un evento della sera precedente. “Sono frustrato per il mercato” dice il tecnico giallorosso, che poi aggiunge: “Ma tranquillo tranquillo”. Poche parole ma pesanti: lo Special One è in attesa di qualcosa, e le foto postate nei giorni precedenti ora assumono ancora più senso. Fino a quel momento 3 erano stati gli acquisti della Roma (Maitc, Svilar e Celik) e il portoghese capì che era il momento di dare una scossa. Di lì a poco, infatti, arriva la svolta.

Nell’estate da vincente di Mou c’è tempo anche per dedicare una sorpresa ai tifosi. Proprio per celebrare il successo di Tirana del 25 maggio, Mourinho decide di tatuarsi le tre coppe europee vinte (Champions League, Europa League e Conference League). È il primo nella storia a riuscirsi, e non può certo farsi sfuggire l’occasione di ricordarlo al mondo intero.

 

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Nel frattempo il lavoro dei giallorossi prosegue tra allenamenti e primi test. Il ritiro in Portogallo è l’occasione per affrontare squadre di livello, ma, soprattutto, per accogliere uno dei colpi più importanti della storia della Roma. Il 18 luglio sbarca a Faro Paulo Dybala, segno incontestabile di una campagna acquisti di grande livello. L’esordio della Joya arriva il 30 luglio ad Haifa, nella prestigiosa amichevole contro il Tottenham. Quelli sono i giorni nei quali Pinto sta chiudendo un altro colpo sensazionale, stavolta a centrocampo. Si tratta di Georginio Wijnaldum. L’olandese è stato offerto dal PSG, ed è il profilo perfetto per dare la volta al centrocampo giallorosso. L’affare si chiude dopo qualche giorno di trattativa, e l’impazienza di Mou diviene pubblica quando il 3 agosto appare una story sul profilo Instagram dell’allenatore della Roma. Una foto con l‘avvocato del club impegnato nella stesura del contratto di Wijnaldum: “Come on Daniele!” scrive Mou nella didascalia che accompagna la foto.

Detto fatto. Arriva il 13 agosto e José Mourinho torna a parlare a microfoni accesi. Lo fa in occasione della conferenza stampa della vigilia del primo match di campionato. Il tecnico ci tiene a ringraziare la società per il mercato, non nascondendo la necessità di aggiungere ancora qualche tassello per rinforzare la sua rosa. Un’altra piccola accelerata, questa volta pubblica, per stimolare la società a chiudere il mercato in bellezza. Un attaccante e un difensore, queste le richieste celate di Mourinho: il primo arriverà, sul secondo la sfortuna cambierà le carte in tavola.

“Farei un applauso per quanto fatto dalla società con questi giocatori. Ho bisogno di altro per avere più equilibrio, per stare più tranquilli, ma non posso non applaudire quanto fatto finora”.

Immancabile la polemica mediatica al ritorno in conferenza per lo Special One. In questo caso il target è la Lazio di Sarri, ma non solo. Mou ci tiene a sottolineare come la Roma sia la terza squadra ad aver speso meno in Serie A, e spegne il fuoco delle aspettative che si stava creando attorno ai giallorossi dopo gli ultimi colpi di mercato.

“Andremo per fare il meglio possibile. In campionato siamo arrivati sesti, ma la rosa è migliorata. Anche gli altri hanno migliorato ed è per questo che durante questo periodo, non dico di silenzio, mi stupisce un po’ quando si parla di noi in un modo che non si parla degli altri. Per esempio lo scudetto. Posso capire questo se ci sono 18 scudetti perché solo la Sampdoria e il Lecce hanno speso meglio di noi. Milan ed Inter hanno finito 25 e 23 punti davanti a noi. Hanno migliorato la loro squadra e perché siamo noi candidati a? Non mi sembra, poi c’è tanto rumore intorno a noi perché abbiamo fatto una partita interessante contro il Tottenham, bella contro lo Shakhtar. C’è silenzio sulle altre squadre. La Lazio ha speso 39 milioni, loro sono candidati? Parlare di noi mi sembra vendere un prodotto non reale. Mi sembra andare fuori a quello che siamo noi. Il nostro scudetto già vinto è quello dell’amore dei tifosi. Quello è già vinto. Il tempo che è molto importante sono 13 mesi”.

Andrea Belotti è il nome che accompagna gli ultimi giorni di mercato e che aumenta l’attesa nei tifosi. Con il Gallo c’è un accordo di massima da tempo, ma serve l’uscita di uno degli attaccanti della prima squadra per far spazio all’ex Torino. I giorni passano ma le offerte per Shomurodov e Felix non arrivano, Mourinho, però, ci tiene a far sapere a Belotti che la sua scelta di aspettare la Roma lo soddisfa. “Se mi chiedi di avere un altro attaccante, non ti rispondo perché Tiago lo sa. Aspetto per vedere se si può fare, altrimenti si va avanti. Su Belotti dico una cosa sola: se vuole davvero venire alla Roma, mi piace questo suo entusiasmo”.

Dopo il match con la Cremonese arriva l’accordo con i grigiorossi per il trasferimento dell’attaccante ghanese. Via libera per Belotti. Il Gallo arriva a Roma sabato 27 agosto e svolge parte delle visite mediche, il giorno seguente arriveranno anche ufficialità e primo allenamento. Nel frattempo, proprio nelle ore che precedono il comunicato della firma di Belotti, Mourinho pubblica gli “ultimi piedi” della stagione, mentre guarda la gara di Formula 1 a Trigoria. È l’ultima attesa del calciomercato giallorosso, lo Special One ha ottenuto anche l’attaccante di livello ch3 cercava per aumentare la forza del reparto offensivo.

L’estate sta (quasi) finendo, il mercato ancor prima di lei. Il 30 agosto la Roma sfida il Monza in casa a 48 ore dalla chiusura del mercato. Nel pomeriggio era arrivata l’ufficialità di Mady Camara, centrocampista guineano di 25 anni preso in prestito per ovviare all’assenza prolungata di Wijnaldum. Proprio il brutto infortunio dell’olandese ha fato virare Tiago Pinto sull’acquisto di un centrocampista, ancora una volta il mercato della Roma è fatto di reazioni. Serviva un centrale difensivo per allungare le rotazioni, ma il pochissimo budget a disposizione sarà destinato ad un centrocampista vista la situazione. Nel corso del match i giallorossi perdono Kumbulla a causa di un infortunio muscolare alla coscia, e Mourinho si ritrova con soltanto 3 centrali a disposizione. Nel post partita la curiosità dei cronisti non può che essere sull’eventuale arrivo di un difensore. Qui Mourinho dà il meglio di sé: da maestro della dialettica quale è, utilizza una formula tutta sua per chiedere in maniera celata un ultimissimo sforzo alla società.

“Ora come ora non ho il coraggio di chiedere alla proprietà un difensore centrale. Hanno fatto un lavoro straordinario e sono pagato anche per inventare soluzioni. Loro sanno che serve, ma non ho il coraggio di chiederlo“.

L’ultimo colpo di teatro di un’estate trascorsa fra indizi social e lunghi silenzi. Nella testa di Mourinho un solo obiettivo: rinforzare la sua Roma. Un allenatore del suo calibro per natura non riesce a stare lontano dalla vittoria per troppo tempo. È arrivata la Conference, è vero, ma il monito a non accontentarsi è scattato proprio dallo stesso Mourinho, che sa conosce l’importanza che avrebbe il riportare la Roma a vincere in Italia. Una strategia chiara, mirata e straordinariamente efficace. È il codice di Mou, un codice da vincenti.

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