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Mourinho, c’è la Samp: quanti ricordi

Dalle critiche alle manette. I precedenti da tecnico dell’Inter sono ricchi di emozioni

No, per José non è una partita come le altre. Sarà perché la Sampdoria gli evoca il ricordo del debutto in Italia (1-1 gol di Ibrahimovic Delvecchio, da non confondere con il Marco romanista) e probabilmente una delle più grandi arrabbiature private, poi esternate in pubblico. Per intenderci: stile Bodø. Marzo 2009: l’Inter perde 3-0 nella semifinale d’andata di Coppa Italia contro i doriani. Al fischio finale, inizia lo show dello Special: “Adesso è più chiaro per tutti perché certi giocatori non giocano mai e perché scelgo sempre gli stessi. È colpa di tutti, ma certe amnesie sono inaccettabili“. Sovrapponete RivasMaxwell Mancini (sì Amantino, proprio lui) a Diawara, Borja Mayoral e Villar, e il quadro è più chiaro. Ma la Sampdoria di per sé deve avere un conto in sospeso con lo Special. Perché il gesto delle manette, che fece il giro del mondo, arriva ancora contro la squadra ligure. Il palcoscenico stavolta non è Marassi ma San Siro, tuttavia poco cambia.

È il 20 febbraio del 2010. Senza perdere tempo, Mou guarda il quarto uomo, si sincera di essere a favore di telecamera e avvicina i polsi l’uno all’altro con posa da prigioniero politico. Apriti cielo. La partita già infuocata si trasforma in una vera e propria corrida che l’Inter riesce a chiudere 0-0. Ma il meglio doveva ancora arrivare: il giudice sportivo assegna, oltre alle inevitabili squalifiche ai due difensori, due giornate di stop a Cambiasso Muntari (per insulti all’arbitro), più 40mila euro di multa al portoghese che viene fermato per tre turni.  Rispetto a quella che annoverava all’epoca Pazzini Cassano, quella di questa sera è un’altra Samp, alle prese con un complicato passaggio di proprietà, disperata in fondo alla classifica, con il peggior attacco (5 reti) e la terza peggior difesa (17) del torneo che si è affidata al suo “Deki” per provare a centrare la salvezza. L’abbraccio con Stankovic farà da prologo ad una partita da vincere per tornare in zona Champions. E per farlo si affiderà a Zaniolo, squalificato a Siviglia, al quale dovrà fare posto uno dei due centravanti. Aperto il ballottaggio tra il lanciatissimo Belotti (che nei doriani ha la sua vittima preferita, insieme al Sassuolo, in serie A: 9 centri in 15 match) e Abraham, voglioso di riscatto. Insieme a Nicolò ci sarà Pellegrini, pronto a festeggiare le 200 presenze in A, tornando nel ruolo di trequartista che lo scorso anno lo vide protagonista con 14 reti e 7 assist.

Lo scrive Il Messaggero

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