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Rebus Roma, tutti i nodi da sciogliere

Da Mourinho a Pinto fino al possibile mercato, i Friedkin davanti a diversi scenari

La sosta per le nazionali sta dando modo ai giocatori non convocati di recuperare le energie e prepararsi all’ultimo sprint stagionale, ma non è stata sfruttata dai Friedkin per organizzare il tanto atteso incontro con Mourinho per delineare il futuro, confrontarsi sui piani del club e capire se ci potranno essere i presupposti per andare avanti ancora insieme.

Naturalmente con una squadra ancora in corsa nella lotta al quarto posto e in Europa League ogni scenario è ancora possibile, sia positivo che negativo, ma sono troppi i nodi da sciogliere su situazioni che non possono aspettare la fine della stagione. Il futuro va pianificato adesso, Mourinho lo sa e la mancata telefonata dei proprietari non può che disorientarlo e costringerlo a rimandare (e ritardare) quel chiarimento che deciderà anche lo stesso futuro della squadra.

Una sosta non sfruttata, una Trigoria svuotata, senza giocatori (c’è solo Darboe ad allenarsi), e staff tecnico che si ritroveranno martedì prossimo dopo i giorni di riposo concessi da Mourinho. Il tecnico – partito anche lui per stare con la famiglia – rientrerà a Trigoria per affrontare un aprile di fuoco tra campionato ed Europa League e che deciderà gran parte del cammino giallorosso in questa stagione.

Ecco perché già da queste settimane la Roma dovrà programmare il futuro considerando più scenari, quindi pianificando strategie basandosi su ogni competizione europea che la squadra potrebbe giocare. Quindi valutando il budget necessario per costruire una Roma da Champions, da Europa League o da Conference. Questo lo sa Mourinho e lo sa bene anche Tiago Pinto, che si sta muovendo su diversi profili di mercato senza però affondare il colpo prima di avere un’idea precisa sul futuro della panchina.

Mourinho aspetta, i Friedkin lavorano all’estero, e questa situazione non può che bloccare parzialmente anche la direzione sportiva del club. Perché uno degli aspetti legati alla permanenza dello Special One è naturalmente il prossimo mercato estivo. I segnali nel corso della stagione sono arrivati, il tecnico non ne ha fatto una colpa a Pinto (bloccato dal Financial Fair Play), ma ha bisogno di capire se la rosa potrà essere rinforzata.

Sarebbe riduttivo dire che Mourinho vuole giocatori più forti. Ha bisogno di qualità, di esperienza, di una panchina all’altezza, di giocatori duttili al suo gioco. “Non passo alla difesa a quattro perché esporremmo ulteriormente le nostre debolezze“, ha detto più di una volta. Costretto a un modulo che avrebbe anche voluto cambiare, costretto a calciatori che non hanno reso secondo le aspettative e che non hanno garantito il salto di qualità alla squadra. Con il punto interrogativo legato al rinnovo di Smalling (tempestiva la conferma di Matic) e alla permanenza di Dybala, con il rimpianto di aver perso la scorsa estate Mkhitaryan e non averlo rimpiazzato nel migliore dei modi tra sfortuna e scelte sbagliate.

Un altro nodo da sciogliere dovrà essere anche il futuro di Tiago Pinto. Chiaramente ora immerso nelle scelte della prossima estate, ma chiamato anche a dare una svolta al suo operato (fin qui altalenante) non solo tra acquisti adatti al tecnico, ma anche nelle cessioni a titolo definitivo (e al giusto prezzo) di quei giocatori che non rientrano nei piani. Insomma, pianificare una strategia vincente per riuscire a fare quell’ulteriore salto di qualità e consegnare una rosa adatta agli obiettivi della propssima stagione. Una vera impresa per i paletti Uefa, le plusvalenze da chiudere entro la fine della stagione, i soldi che mancano nelle casse, una strategia futura non ancora ben definita e legata principalmente ai risultati sportivi. Ecco i dubbi di Mourinho. Il tecnico ha bisogno di parlare con la proprietà per capire quale potrà essere il futuro della squadra. La Roma non ha tempo da perdere.

Lo scrive Il Corriere dello Sport.

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