Parla l’assessore all’Urbanistica sul progetto del nuovo impianto giallorosso
In merito al tema Nuovo Stadio della Roma, è intervenuto l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, per rispondere ad alcune domande riguardo la delibera e il progetto dell’impianto. Di seguito le sue parole.
“Sono legati a tre grandi questioni: rispetto ai pareri arrivati dagli uffici, sono stati estrapolate alcune condizioni tecniche che l’assemblea ritengono non possano essere derogate: tema parcheggi, sicurezza del Pertini, trasporto pubblico, la gestione degli espropri che dovranno essere fatti dalla Roma laddove non siano stati fatti da Roma Capitale. Questi i principali emendamenti sul piano tecnico. Poi ce ne sta uno specifico legato al tema concessione, ovvero l’esclusione dell’ipotesi che il soggetto concessionario possa alienare la concessione non mantenendo la società sportiva (magari tra 5 anni la Roma torna a giocare all’Olimpico e quell’impianto destinato ad altro). Abbiamo esplicitato l’impossibiltà di cambiare d’uso di questo impianto e anche la necessità qualora per causa imputabili al concessionario la convenzione dovesse venir meno prima della durata prestabilita a un pagamento di una penale. Infine, un passaggio di Aula che già era previsto ma che avverrà per ratificare l’assorbimento di queste prescrizioni indicate in assemblea capitolina”.
Percentuale dei parcheggi?
“Il 50% massimo dei tifosi può utilizzare dei veicoli privati. Ovviamente questa è una soglia minima, speriamo di ampliare questa soglia. La fattibilità la potremo verificare con questo tavolo tecnico che si dovrà aprire a valle della conclusione del pubblico interesse. È evidente che dovremo verificare le opere infrastrutturale e come dovranno essere finanziate economicamente. Quelle generali dovranno vedere Roma Capitale presente”
Roma Capitale ha fatto un conto dei costi?
“No, siamo in una fase preliminare e dobbiamo capire se l’idea di fare uno stadio in quell’area, abbandonata da anni, sarà di interesse pubblico. Le opere direttamente connesse allo stadio saranno di competenza della Roma. Le opere di rilevanza cittadina, saranno a carico di Roma Capitale. Il rischio è un rischio che non c’è. Noi alla Roma non chiediamo più di quello che è necessario a fare uno stadio che funzioni e che non blocchi un pezzo di una città. Qui siamo all’interno di un piano economico finanziario che si deve reggere nella sua sostenibilità economica in cui tutte le opere devono permettere di aprire lo stadio in sicurezza. Se il Pertini non è raggiungibile in sicurezza, lo stadio non si apre, se le persone che arriveranno con le macchine non trovano parcheggio, lo stadio non si apre. Sono tutte cose che la Roma lo sa dall’inizio. Non possiamo replicare la situazione dell’Olimpico”.
Punti dell’interesse pubblico:
“Immaginiamo di fare uno stadio che sia un volano per l’economia cittadina e accrescere l’indotto economico della città. Pensiamo di ridurre il peso dell’Olimpico. Pensiamo di contribuire a catalizzare la ripartenza del quadrante di Pietralata. Sono tanti gli aspetti che possano definire un interesse pubblico”.
Da tifoso della Lazio le dispiace? A che punto è lo stadio della Lazio?
“Ovvio che riuscire ad avere anche lo stadio della Lazio è un interesse di tutta la città. Lo abbiamo detto all’inizio, dando massima disponibilità e facendo anche degli incontri con Lotito. Poi il discorso con i Friedkin è andato avanti, quello con la Lazio no”.
