In virtù del 3-1 nella gara di andata all’Olimpico, ai giallorossi basta l’1-1 a Marassi per conquistare il trofeo. Un successo dedicato a Dino Viola
Dei nove successi in Coppa Italia, quello del 1990-91 è tra i più speciali per il popolo romanista. Non solo perché inatteso, conquistato al termine di un’annata dura e complessa, contro la Sampdoria di Boskov, vincitrice dello scudetto, ma anche perché ottenuto nell’anno della scomparsa di Dino Viola, grande presidente dell’era dei sogni.
Il 30 maggio 1991, la Roma ipoteca il trofeo battendo per 3-1 la Samp all’Olimpico (i gol tutti nel primo tempo: autorete di Pellegrini, pari di Katanec e sigilli definitivi di Berthold e Voeller), e si prepara per il ritorno a Marassi. E’ il 9 giugno, dello stesso anno, nessun timore per i giallorossi. Rudy Voeller sblocca il risultato su rigore, ininfluente l’autogol di Aldair a dieci minuti dal termine. Festa sotto il settore ospiti per un trionfo meraviglioso. E coppa consegnata nelle mani di Flora Viola, presidentessa ad hinterim prima dell’ingresso in società di Giuseppe Ciarrapico.