Il general manager giallorosso sta esplorando il mercato degli svincolati o cercando un prestito con diritto di riscatto
Partiamo da un dato di fatto: la Roma è disposta a investire trenta milioni di euro (inclusa una percentuale di rivendita) per Davide Frattesi, ma non per l’attaccante che, dopo l’infortunio di Tammy Abraham, doveva essere (e sicuramente è) una priorità. Perché? Ci sono due aspetti da considerare.
Il primo riguarda l’aspetto tecnico: da questo punto di vista, è ancora una necessità, poiché la Roma non può affidarsi esclusivamente a Belotti come centravanti, nonostante abbia a disposizione giocatori come Dybala, Solbakken ed El Shaarawy (previo rinnovo contrattuale). Il secondo aspetto è di natura economica e finanziaria: il club ha bisogno di un attaccante, ma a determinate condizioni, almeno per il momento. Considerando che il costo del cartellino e l’ingaggio di Abraham sono già previsti nel bilancio, la società non può permettersi di spingersi troppo oltre in termini di spese. Inoltre, va considerato che l’attaccante inglese non potrà essere messo in vendita prima di un anno. Questo è il motivo per cui Pinto sta esplorando il mercato dei giocatori svincolati o cercando un prestito con diritto di riscatto.
La situazione con il West Ham per Scamacca al momento ha portato ad un netto rifiuto. È comprensibile, poiché il club inglese ha speso poco meno di quaranta milioni di euro per l’acquisizione del calciatore romano un anno fa. Il prestito potrebbe essere una soluzione, ma non in questo momento, specialmente se ci sono altri club interessati al giocatore, come ad esempio il Milan. In passato, sono stati valutati da Pinto giocatori come Mbala Nzola, anche se lo Spezia non è disposto a cederlo gratuitamente, e Mauro Icardi, che lascia il Galatasaray e ha un ingaggio elevato (acquistabile solo a titolo definitivo, essendo a un anno dalla scadenza del contratto).
Nell’elenco dei centravanti accessibili compare anche Marko Arnautovic, mentre sembra che Wilfried Zaha, attaccante del Crystal Palace, sia in secondo piano. Poi c’è il capitolo Alvaro Morata, che ormai rientra quasi nel campo delle suggestioni. Tuttavia, anche le suggestioni nel mercato hanno una base di verità. Lo spagnolo è un grande amico di Dybala e sarebbe felice di venire a Roma. Tuttavia, ci sono sempre le questioni legate ai costi, che sono elevati sia in termini di ingaggio sia per il valore del cartellino. Morata guadagna nove milioni di euro all’anno e ha un contratto in scadenza (che sta per essere rinnovato) fino al 2024. Un possibile rinnovo contrattuale servirebbe per cederlo eventualmente ancora in prestito.
Inoltre, secondo quanto riportato in Spagna, c’è una clausola di 20/30 milioni di euro valida entro il mese di luglio. Passando all’attacco, Carles Perez è in partenza e desidera trasferirsi al Celta Vigo ad ogni costo. Gli spagnoli, avendo la volontà del giocatore dalla loro parte, hanno offerto 4 milioni di euro, a cui la Roma ha risposto con un rilancio a 6 milioni.
Questo dovrebbe essere sufficiente per chiudere positivamente il bilancio delle plusvalenze entro domani, considerando anche le vendite di Tahirovic (8,5 milioni compresi i bonus), Kluivert (11 milioni), Volpato (7,5 milioni) e Missori (2,5 milioni). Tra luglio e agosto, ci saranno anche le cessioni di Ibañez e Karsdorp: il primo dovrebbe trasferirsi in Premier League, anche se il prezzo del cartellino fissato a 25 milioni di euro è troppo alto anche per i club inglesi; il secondo, invece, ha perso valore dopo essere rimasto fuori per due mesi e mezzo a causa di un intervento chirurgico al ginocchio. La soluzione più plausibile per lui potrebbe essere un prestito, in modo da ridurre il monte ingaggi e fare spazio a Kristensen, che arriverà in prestito secco dal Leeds. La trattativa per Llorente, invece, dovrebbe prevedere il suo ritorno in prestito con obbligo di riscatto a 8/9 milioni di euro, condizionato al raggiungimento di determinati obiettivi.
Si legge su Il Messaggero.