Allenatore e general manager, ecco come va con il lavoro di coppia

Ci sono molte cose che li dividono, a cominciare dal divario generazionale. Mourinho e Pinto rappresentano due epoche diverse. Mourinho, un baby boomer di 60 anni, appartiene a una generazione di visionari, egoisti e ambiziosi. È un leader che vede il mondo come un’immensa opportunità e si lancia fiducioso alla conquista. Pinto, più giovane di vent’anni, è un classico millennial cresciuto in un mondo digitale e globalizzato.

Come scrive La Gazzetta dello Sport, entrambi devono fare i conti con le estreme conseguenze della tecnologia, Internet, i social media e i dispositivi mobili. Ma sono anche in grado di generare passioni e suscitare emozioni. Mourinho è il leader di una missione che porta il suo nome, con una visione immensa che lo contraddistingue ovunque vada. Pinto, d’altro canto, ha sempre avuto una visione d’insieme, sentendosi parte di qualcosa di più grande di sé stesso.

Mourinho è conservatore, religioso e legato alla sua patria, mentre Pinto ha un approccio più laico e liberale alla vita. Per Mourinho, la famiglia è sacra, mentre Pinto ha affrontato un divorzio senza esserne emotivamente travolto. Nonostante le loro differenze, come uomini intelligenti, hanno molto da dirsi e da imparare l’uno dall’altro.

La scommessa della Roma si gioca in gran parte su questa delicata sfida. Insieme, Mourinho e Pinto rappresentano una risorsa straordinaria ma allo stesso tempo possono rivelarsi una mina vagante. Pranzano insieme tutti i giorni, si confrontano e scambiano opinioni. Mourinho è coinvolto in ogni decisione di mercato presa a Trigoria. Il loro rapporto è vivo, dialettico e dipenderà dalla direzione che prenderanno in futuro.

La coppia Mourinho-Pinto può essere una combinazione vincente o un terreno minato, ma entrambi sono consapevoli delle sfide e delle opportunità che li attendono.