Le richieste degli spagnoli sono piuttosto alte
La trattativa tra la Roma e Alvaro Morata si è complicata ulteriormente. Durante l’incontro tra Tiago Pinto, il general manager giallorosso, e l’agente del calciatore, Juanma Lopez, sono emersi due fattori chiave. Primo, non esiste un documento ufficiale che confermi l’esistenza di una clausola rescissoria nel contratto di Morata con l’Atletico Madrid, nonostante il club spagnolo non l’abbia ancora depositato. Il presidente Cerezo valuta il giocatore 21 milioni di euro, ma è stato fatto un accordo informale con l’attaccante che consentirebbe la sua partenza per una cifra leggermente inferiore in caso di offerta proveniente dall’Italia, che rappresenta un progetto di vita per la famiglia Morata. Si parla di una cifra oscillante tra i 12 e i 15 milioni, da raggiungere attraverso benefit aggiuntivi.
Il secondo fattore riguarda l’ingaggio di Morata, che rappresenta una sfida per i parametri salariali della Roma. Attualmente il calciatore percepisce un salario di 6,5 milioni di euro all’anno, più 2,5 milioni di euro di bonus fino all’anno successivo. A partire dalla stagione 2024-25, il suo salario base diminuirà a 5,5 milioni di euro, ma sarà compensato da altri bonus legati a gol, assist, presenze e obiettivi della squadra madrilena, che potrebbero portare la somma complessiva a livelli simili al primo anno. Nella terza stagione, il salario base si ridurrà ulteriormente a 4,5 milioni di euro.
La proposta ufficiale presentata da Pinto ieri (4,5 milioni di euro più 1 milione di bonus) non è sufficiente. È necessario fare uno sforzo in più. Il general manager ha chiesto del tempo per valutare le possibilità, consapevole che la prospettiva offerta dalla Roma alletta molto Morata e la sua famiglia, ma consapevole anche che l’Inter potrebbe sfruttare la situazione. La Roma ha bisogno di trovare una soluzione che le consenta di raccogliere la liquidità necessaria per portare avanti la trattativa con l’Atletico Madrid, senza superare i limiti imposti dalla UEFA e senza sconvolgere l’equilibrio dello spogliatoio. Nel frattempo, Dybala attende ancora una chiamata dal club per definire il suo contratto. L’agente Antun tornerà venerdì e si spera di raggiungere un accordo che porti il salario dell’argentino a 6 milioni di euro.
Si ha la sensazione, confermata da alcune voci di corridoio, che il problema non sia tanto soddisfare le richieste dell’Atletico Madrid (i Friedkin non sono restii a investire su calciatori over 30), ma piuttosto venire incontro a Morata. Quest’ultimo sarebbe anche disposto ad aspettare la Roma, ma ovviamente non vuole perdere soldi. Va ricordato che Morata è un madrileno di nascita, gioca nella sua squadra del cuore che punta a vincere La Liga e disputare la Champions League la prossima stagione.
La volontà di sua moglie di tornare vicino a Torino è forte, e Morata è attratto dalla Roma, dal corteggiamento di Mourinho e dalla possibilità di riabbracciare l’amico Dybala, padrino di sua figlia Bella. Tuttavia, i soldi sono un fattore che fa la differenza per un professionista. Ora si deve capire quali saranno i prossimi passi della Roma. Pinto dovrà discutere con i Friedkin per capire se possono aumentare ulteriormente l’offerta o se è necessario fermarsi. L’agente Lopez si è detto disposto a trovare un punto di incontro, ma alle sue condizioni, che attualmente non coincidono con quelle della Roma.
La situazione è complicata dalla presenza di altre pretendenti. In particolare, l’Inter, che sta cercando un attaccante centrale dopo la partenza di Lukaku. Morata è il nome suggerito da Inzaghi come suo sostituto. Sapendo quanto l’Inter sia disposta a spendere per il trasferimento e l’ingaggio di un calciatore come Lukaku, ora è in vantaggio nella corsa per Morata.
Non è un caso che l’agente Lopez, dopo aver parlato con Pinto, sia atteso a Milano nelle prossime ore per ascoltare l’offerta di Marotta, che potrebbe essere pronta a offrire 15 milioni di euro all’Atletico Madrid. Al momento, la Juventus osserva da lontano. Per i bianconeri, la situazione potrebbe cambiare solo in caso di cessione di Chiesa. L’Inter rappresenta un pericolo. E Mourinho? Non può fare altro che aspettare. Lo riporta il Messaggero.