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Bove: “Con Mourinho abbiamo molta empatia. La stagione scorsa è stata quella della consapevolezza”

Le parole di Edoardo Bove ai canali ufficiali della Serie A. Diversi gli argomenti trattati dal centrocampista della Roma

Edoardo Bove ha condiviso si è raccontato in un’intervista pubblicata sui canali ufficiali della Lega Serie A. Il centrocampista della Roma ha ripercorso il suo percorso, partendo dal suo primo provino come giovanissimo fino alla finale di Budapest persa. Di seguito le sue dichiarazioni.

I primi ricordi legati a Trigoria?
“Il provino, quando si aprono i cancelli. È la prima immagine che hai di Trigoria, è passato molto tempo e sono ancora felice allo stesso modo di stare qui. Dal settore giovanile della Roma sono usciti tanti giocatori, ho avuto la fortuna di crescerci e il lavoro che si fa per portare i ragazzi in prima squadra non è così scontato. Spesso i settori giovanili in Italia non hanno la stessa predisposizione della Roma nel lanciare i giovani, per questo siamo fortunati ad essere cresciuti qui”.

L’emozione di indossare la maglia della Roma.
“Da quando sono in prima squadra è maggiore, ti ricordi quanto e come sei cresciuto, stare qui è ancora più bello”.

Mourinho?
“L’accezione di cane malato è diventata famosa. Le doti del mister sono le doti in cui mi rivedo. Al di là di quel termine, so cosa volesse dire. Abbiamo molta empatia, il rapporto è maturato in questi anni e spero continui così. Il mister mi ha dato un metodo di lavoro a cui non ero abituato, è un tipo di allenatore che richiede un determinato tipo di cose. Ho avuto la fortuna di iniziare dal massimo, dato che parliamo di uno dei migliori al mondo. Ho avuto la fortuna di imparare a lavorare nel miglior modo possibile”.

Dybala?
“Paulo è una persona molto amichevole, anche a biliardo è molto bravo”.

La stagione scorsa?
“La definirei una stagione consapevole, sono arrivato ad una consapevolezza dei miei mezzi. A fine stagione mi sono ritagliato maggiore spazio e questo mi ha dato molta fiducia. Riparto quest’anno con la massima carica sperando di far bene”.

Il punto di svolta?
“Non mi piace definire punti di svolta, è un percorso continuo. Ci sono stati momenti più importanti di altri, ma è tutto frutto di un lavoro continuo che devi svolgere durante tutto l’anno. In campo poi ci sono stati momenti che rimangono”.

La sconfitta dopo Budapest?
“Se ripensi ad alcuni momenti ti vengono in mente sensazioni negative, ma il calore che ci hanno mostrato i tifosi va al di là delle sensazioni negative. Siamo consapevoli di aver disputato due finali europee consecutive, questa cosa ci è rimasta e ci farà ripartire nel migliore dei modi. Sappiamo il lavoro che dobbiamo fare e quello di cui siamo capaci, ripartiremo da quello che abbiamo fatto”.

Gli obiettivi di questa stagione?
“Voglio giocare più partite possibili e farlo al meglio delle mie qualità. Voglio crescere come giocatore sia in allenamento che in partita. Dirti un obiettivo è difficile, noi abbiamo sempre ragionato partita per partita. La prima sarà con la Salernitana, pensiamo a quella e poi alla prossima. In questo modo siamo focalizzati su ogni partita e possiamo dare il meglio”.

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