2-1 finisce la sfida tra Hellas Verona-Roma. I giallorossi partono male in campionato: un solo punto nelle prime due gare stagionali
La Roma gioca e l’Hellas vince. Sembra un paradosso, ma è la nuda e cruda realtà. “Mourinho non li fa giocare bene, la Roma non ha un gioco”, i tifosi echeggiano e protestano da due anni a questa parte nei commenti social e interventi radiofonici.
Eppure, la Roma quando gioca “bene”, ovvero con tanto possesso palla e più conclusioni in porta, non raccoglie i suoi frutti. Ovvio che anche i singoli hanno fatto la differenza, ma in negativo. Il primo su tutti Rui Patricio: altra insicurezza che costa caro ai giallorossi che passano in svantaggio. A quel punto capitan Pellegrini alza la voce: “Calma, testa”. In fondo si riprendono i ragazzi di Mou nel corso della prima frazione. Le conclusioni da fuori area di Paredes, la traversa di Cristante e una giocata di Pellegrini. Ma la Roma fatica a trovare la rete e, la doccia fredda, arriva in pieno recupero, dove su contropiede Ngonge raddoppia. Difesa scoperta, Smalling ancora in ferie e un assetto, quello difensivo, assolutamente da rivedere.
Al rientro dagli spogliatoi la Roma migliora e spinge di più anche grazie alle sostituzioni. Azzeccata la scelta di far entrare Aouar che sfrutta al meglio l’assist involontario di Belotti e accorcia le distanze. Spingono gli uomini giallorossi trainati da Pellegrini e Cristante, dai guizzi dell’algerino e dal sacrificio di Belotti. Le occasioni nei minuti finali ci sono state, poi non sfruttate. Ma in generale ciò che è mancata è stata l’intensità per tutti e cento i minuti. Dal “Bentegodi” si torna a Trigoria con svariati punti da rivedere e migliorare in vista del Milan, in attesa di ulteriori sviluppi sulla trattativa Lukaku.