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Roma, stipendi top: vinto il confronto a distanza con l’era Pallotta

La nuova proprietà ha alzato l’asticella e questo è uno dei tanti fattori che lo denota

La famiglia Friedkin sembra decisa a dimostrare la propria potenza economica attraverso gli investimenti nella Roma. In poco più di tre anni, hanno messo a disposizione un capitale di oltre 750 milioni di euro per acquisire e rafforzare il club. Il denaro non si ferma qui: riguarda anche uno degli aspetti fondamentali del calcio moderno, gli stipendi dei giocatori.

È importante notare che è difficile paragonare diverse epoche, specialmente considerando i cambiamenti valutari come il passaggio dalla lira all’euro. Tuttavia, durante l’era del presidente Franco Sensi, la Roma aveva già raggiunto un monte ingaggi elevato per attirare calciatori come Samuel, Emerson e Batistuta, che hanno contribuito a conquistare il terzo scudetto giallorosso.

Ma il contesto è cambiato. Trasferimenti record come la cessione di Neymar al Psg nel 2017, l’esplosione dei diritti televisivi della Premier League e l’influenza dei petrodollari nel calcio hanno ridefinito i parametri finanziari del gioco. Tuttavia, le cifre suggeriscono che la proprietà Friedkin sta iniziando una stagione in cui, se gli obiettivi verranno raggiunti, potrebbe raggiungere uno dei livelli più alti nella storia della Roma in termini di stipendi, con circa 160 milioni lordi.

Quindi, è ironico che i Friedkin vengano accusati di non investire sul mercato semplicemente guardando ai costi dei trasferimenti. Le restrizioni del “fair play finanziario” dell’UEFA sono state strette, portando la proprietà a concentrarsi sugli stipendi dei giocatori. Ma questa è una mossa giusta o rischiosa? Sarà il campo a giudicare.

Quello che è certo è che le proiezioni mostrano un significativo aumento nella spesa per gli stipendi e i premi rispetto all’era DiBenedetto-Pallotta, a partire dal 2011-12. Inoltre, questo aumento si è verificato in un periodo in cui i ricavi sembrano diminuire. Quindi, mentre la stagione con il monte ingaggi più alto durante l’era americana (2018-19) vedeva i ricavi della Roma ammontare a 320,4 milioni di euro, l’ultimo bilancio ufficiale dei Friedkin riporta ricavi di 205,8 milioni di euro. Questo sforzo finanziario da parte dei Friedkin è ancora più evidente in questa prospettiva.

Ma uno sforzo finanziario significa anche ambizioni, e i proprietari non stanno risparmiando. Tuttavia, sono consapevoli che, in attesa del nuovo stadio, i ricavi devono crescere. La mancanza di uno sponsor principale sulla maglia all’inizio della stagione può sorprendere, ma trattative con American Airlines e Turkish Airlines sembrano in corso, senza dimenticare un accordo migliorato con Adidas rispetto a quello precedente con Nike.

In ogni caso, la Roma si è assicurata un allenatore come Mourinho e calciatori di alto livello come Dybala e Lukaku, il cui stipendio annuale è di 7 milioni di euro (grazie anche al Decreto Crescita), più bonus significativi in caso di successo. Tuttavia, la vera prova della strategia sarà data dai risultati sul campo. E in questa prima era americana, i successi sono stati elusivi. Lo riporta la Gazzetta dello Sport.

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