Nel mondo della Roma, il conto alla rovescia è iniziato per ben dieci tesserati di vertice del club, i cui contratti o prestiti scadranno nei prossimi nove mesi.

Dieci in scadenza, ma non tutte le situazioni sono uguali. Le posizioni di José Mourinho e del direttore generale Tiago Pinto è nettamente differente rispetto a quella dei giocatori, e le due questioni non sono correlate tra loro.

Ogni estate, l’allenatore portoghese, noto come “The Special One”, è al centro delle attenzioni da parte di squadre di alto livello e di club ricchi di risorse, come è successo di recente grazie all’interesse dei petrodollari sauditi. Tuttavia, Mourinho ha dimostrato una certa disponibilità a discutere di un prolungamento del suo contratto con la proprietà statunitense, a condizione che gli obiettivi e le ambizioni siano allineati. Al momento, però, questa questione non sembra essere una priorità.

Per quanto riguarda i giocatori, il loro futuro è strettamente legato alle prestazioni in campo e agli ingaggi, tenendo presente che la qualificazione alla prossima UEFA Champions League rimane l’obiettivo primario per il club. Alcuni giocatori, come Rui Patricio, che ha avuto un inizio di stagione difficile e che compirà 36 anni l’anno prossimo, potrebbero incontrare difficoltà nell’ipotizzare un prolungamento contrattuale. Lo stesso discorso vale per Spinazzola, che avrà 31 anni alla fine della stagione.

Inoltre, anche se i giocatori avessero stagioni eccezionali, i costi dei riscatti potrebbero rappresentare un peso significativo. Ad esempio, se Romelu Lukaku dovesse essere un protagonista indiscusso della stagione, il Chelsea difficilmente accetterebbe una cifra inferiore ai quaranta milioni di euro per un acquisto definitivo, e quindi la Roma dovrà effettuare delle valutazioni importanti, indipendentemente dal fatto che Mourinho e Pinto rimangano o vengano sostituiti. Nel calcio tutti passano, ma la Roma rimane. Lo riferisce la Gazzetta dello Sport