I prossimi giorni per il capo della Procura federale, Chinè, non saranno affatto tranquilli. La situazione legata al caso scommesse rimane altamente tesa e le conseguenze potrebbero rivelarsi pesanti. Fagioli è ben consapevole di ciò e, con l’assistenza dei suoi avvocati, ha studiato una strategia per affrontare questa situazione nel modo migliore possibile, cercando di ottenere una pena minima, con la speranza di scontare solo pochi mesi. Ecco perché ha scelto l’auto-denuncia alla Procura, ammettendo di aver scommesso sul calcio e fornendo informazioni utili alle indagini. La sua massima cooperazione è chiara, con Chinè che lo ha già interrogato in più occasioni.
Sembra ormai certo che Fagioli abbia confessato di aver scommesso su partite di calcio, si sussurra anche di competizioni di Serie A e della Champions League, ma avrebbe evitato di puntare sulle partite della Juventus. L’obiettivo del calciatore sembra essere quello di negoziare una riduzione della pena del 50% in cambio del suo accordo prima del processo.
Chinè ha pianificato incontri simili con Tonali e Zaniolo. L’ex giocatore della Roma dovrà confermare di aver praticato il blackjack e il poker su una piattaforma illegale, sostenendo inoltre di non essere a conoscenza del fatto che fosse illegale. Non risultano scommesse sul calcio, né sulla Roma quando indossava la maglia giallorossa. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.