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Totti: “Parlo spesso con Mourinho. Ecco cosa mi piacerebbe fare”

Lo storico capitano ha rilasciato un'intervista insieme al suo ex compagno di squadra Nakata

Francesco Totti ed Hidetoshi Nakata, ex compagno di squadra dello storico capitano nell’anno dello scudetto, sono tuttora grandi amici. I due sono stati intervistati da Dazn e Sport Graphic Number, ecco le loro dichiarazioni.

Totti: “Volevo incontrare Nakata, mi piace come persona, sempre rispettoso ed educato. Nel mondo del calcio è difficile. È arrivato a Trigoria in punta di piedi, persone che rimangono dentro”.

Nakata: “Totti era il sindaco di Roma e della Roma, come calciatore non ho mai visto uno così. Calciava benissimo e anche dopo Roma non ho visto nessuno, impressionante. Lui stava sempre in mezzo, non correva tanto (ride ndr), ma aveva qualità superiore agli altri calciatori. Avevamo giocatori fortissimi, Tommasi, Emerson, Zanetti, Di Francesco. Era più difficile l’allenamento che la partita.”

Totti: “Vero, facevamo 2, 3 gol a tutti. Avevamo tanti giocatori forti, questo rendeva la cosa più difficile. Mentalmente lo era perché se non giocavamo perdevamo anni”.

Totti: “Nel 2004 potevo andare al Real Madrid ma fortunatamente sono rimasto. È stato giusto così per l’amore dei tifosi, per me, per la piazza. Ho giocato nella Roma 30 anni, in prima squadra 25. E mi hanno fatto smette, sennò ancora giocavo. Con quello che ci sta oggi in Serie A non serve neanche correre. Però ci stanno troppe partite attaccate. Deve essere bravo l’allenatore a capire come impostare la squadra”

Nakata: “Tanti giocatori bravi non giocavano nonostante erano più bravi di me, quindi io mi allenavo seriamente perché gli altri facevano”

Totti: “Quando ti chiamavano in causa eri sempre pronto. Questo fa la differenza nel gruppo. Ogni volta che entravi facevi qualcosa, anche quando non giocavo io ha fatto sempre gol o assist. In questo scudetto tutti erano importanti. Contro la Juve dopo 10 minuti perdevamo 2-0. Non facevamo nulla, eravamo mosci a 6 punti dalla Juve a 3 giornate. Quando è entrato lui è cambiato tutto, era la sua serata. Noi avevamo Capello che era scaramantico e la settimana dopo contro l’Atalanta mi ha sostituto per Nakata e ha segnato Montella”.

Nakata: “Non ho mai visto tanta gente entrare prima di finire la partita. Paura pazzesca. 70000 persone che entrano dentro lo stadio. Questa squadra poteva vincere altri scudetti”.

Totti: “L’anno dopo abbiamo perso alla terz’ultima. Abbiamo perso contro una squadra retrocessa e la Juve ci ha superato. Eravamo sicuri di vincere e in Italia quando sei sicuro perdi”.

Nakata. “Che sensazione hai sulla Roma di Mou?”

Totti: “Alti e bassi. Per me lui è uno dei migliori al mondo perché i numeri non si possono cambiare. Può stare anticipatico ma se vinci tutti quei titoli. Abbiamo fatto due finali in due anni, non era mai successo in 100 anni di Roma”.

Nakata: “Tu parli spesso con Mou, di cosa?”

Totti: “La squadra, l’ambiente. L’ambiente di Roma è bello ma particolare, passi dalle stelle alle stalle in un attimo. Abbiamo avuto la fortuna, lui soprattutto di trovare l’anno perfetto, ma nell’anno dello scudetto neanche potevi uscire da Trigoria c’erano 5000 tifosi. Però era bello viverlo qualcosa che non si può descrivere. Roma è una piazza diversa da tutte le altre”

Totti: “Dipende che vai a fare. Mi piacerebbe avere un ruolo accanto alla squadra, il direttore tecnico. Siamo uomini di campo, se non lo facciamo noi”

Nakata: “Che altro ti piacerebbe fare?”

Totti: “Viaggiare conoscere altre culture. Qui in Giappone non venivo dal mondiale di 21 anni fa, mi trovo bene. Anche qua siete abbastanza caldi”.

 

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