Nel mondo del calcio, pochi hanno la stessa autorevolezza di Fabio Capello, principe degli allenatori e commentatori televisivi. Tuttavia, anche lui ha dovuto affrontare in passato avvii non all’altezza delle aspettative, come nel caso della Roma nella stagione 2002-03, quando dopo dodici giornate aveva soltanto 17 punti e si trovava in decima posizione. Al momento, José Mourinho sta attraversando una situazione simile, con i suoi 18 punti e l’obiettivo di qualificarsi per la prossima Champions League, anziché contendersi lo scudetto. In entrambi i casi, c’è una barca da raddrizzare, ma Mourinho è sicuramente l’uomo giusto per farlo. Capello sottolinea che la scelta di giocatori a rischio non ha pagato, ma Mourinho rappresenta un valore aggiunto per la squadra romanista. Di seguito, l’intervista della Gazzetta dello Sport.
Capello, quando i campionati cominciano male, come si affrontano situazioni simili per tentare di uscirne?
“Confidando nel gruppo. Bisogna avere la fortuna di avere dei leader nello spogliatoio che trascinano gli altri a non deprimersi e a ricominciare a rendere secondo le attese. In questo caso occorre che tutti remino dalla stessa parte, soprattutto se c’è la certezza che le qualità tecniche della squadra siano all’altezza delle aspettative”.
La Roma non è partita bene, ma avere un allenatore esperto come Mourinho può essere un valore aggiunto?
“Senz’altro. Averne viste tante in carriera aiuta a uscire fuori dai momenti difficili. Confrontandosi con un tecnico che ha esperienza e carisma, i calciatori si sentono più tranquilli”.
La società può avere un ruolo nel fare uscire il gruppo dalle secche?
“Direi di sì, a patto che non ci sia qualcuno che voglia sostituirsi all’allenatore. Se questo accadesse, potrebbero, innescarsi dinamiche potenzialmente pericolose, ma con Mourinho questo rischio non si corre“.
Come spiega un inizio così complicato della squadra giallorossa?
“Penso che ci siano tanti fattori. Non è un mistero che la Roma abbia fatto diverse scommesse su tanti giocatori che hanno un passato di infortuni assai significativo. Diciamo che finora non sono usciti i “numeri” giusti, perché questa lotteria finora non ha dato i risultati sperati“.
L’unica cosa che servirà a Mourinho per rimettersi in linea di galleggiamento, perciò, sarà sperare di recuperare dagli infortuni i suoi giocatori migliori. “Certamente. Soltanto così, ad esempio, si può penare di vincere gli scontri diretti contro le concorrenti per le zone alte della classifica, cosa che finora alla Roma è riuscita abbastanza poco“.