Sito appartenente al Network
Cerca
Close this search box.

Calafiori: “Non rinnego il mio passato a Roma, Mourinho mi ha aiutato tanto mentalmente”

L'ex esterno giallorosso sfida per la prima volta in carriera la Roma: le sue parole rilasciate in un lunga intervista

Riccardo Calafiori, ex terzino della Roma, attualmente al Bologna di Tiago Motta, ha concesso una lunga intervista al Corriere dello Sport, in cui ha parlato del suo percorso e della prossima sfida contro i suoi vecchi compagni giallorossi. Di seguito, le sue dichiarazioni.

Quanto è sogno e quanto realtà?
“Non è che ci poniamo obiettivi alla lunga. Guardiamo partita per partita. Questa con La Roma è fondamentale perché, per forza di cose, è uno scontro diretto”.

La Roma, poi, è la sua prima vita.
“Non rinnego il passato, ma la devo preparare come una partita come le altre”.

Perché dalla Roma escono tutti questi giocatori forti?
“Negli ultimi vent’anni anni il settore giovanile della Roma, insieme a quello dell’Atalanta, ha sfornato più talenti degli altri. Si lavora bene. Fino alla prima squadra si arriva in tanti, dopo diventa tutto più complicato. E poi Roma è una città grande, un bacino d’utenza più ampio”.

Lei è nato sotto il segno di Totti
“Sì, era capitano quando io andavo a vedere le partite. Quando sono arrivato in prima squadra non c’era più. L’anno prima, che ero infortunato, facevo terapia in prima squadra e lui era dirigente. Qualche battuta, ma nulla di più”.

Per esempio?
“Una volta mi prese in giro perché dopo l’infortunio, stando dieci giorni in ospedale, avevo perso tanti chili e si vedeva. Anche sulle gambe. Francesco mi disse che sembravo un granchio. La cosa mi aveva fatto ridere”.

Quell’infortunio,da molto giovane, in cosa l’ha cambiata?
“Mi ha cambiato in tutto, e penso che senza quello non sarei diventato così forte”.

Aveva pensato di smettere?
“Io no, però dalla situazione non sembrava così scontato tornare a giocare. Invece è andato tutto liscio”.

Domenica mancheranno Dybala e Lukaku. È una Roma più facile da battere?
“Sono assenze importanti, non possiamo negarlo. A me non cambia nulla. Certo, giocare contro Lukaku è un’altra cosa. Cambia proprio la partita. Però se la Roma è lì, come noi, ha una squadra importante, è una big del campionato. Dovremo avere tanta pazienza”.

Lei ha avuto Motta e Mou. In cosa proprio non si assomigliano?
“Non lo so, sono diversi. Ti danno cose diverse ma cose molto importanti. Motta mi dà tranquillità, ma allo stesso tempo non sto mai in punta di piedi. Mi fa capire che se sbaglio allenamenti non è detto che gioco la domenica”.

Mou quanto è stato importante?
“A livello di carisma. Luì è molto forte. Mi ha fatto migliorare dal punto di vista mentale. Anche lui è stato fondamentale. L’anno scorso spesso mi scriveva dopo le partite. Anche a Basilea”.

Quindi c’è un grande rapporto.
“È obiettivo. Riconosce se fai bene o sei fai male, non ha paura a dirtelo in faccia”.

Mou è la Roma?
“Non mi ricordo stadi casi pieni anche con partite di basso livello. Quindi un merito ce l’ha sicuramente anche lui”.

Terzino o centra le, lei cosa preferisce?
“Sono due ruoli diversi. Quello che sto facendo da centrale non è una cosa da niente. Va bene tutto. Basta che giochi”.

Subscribe
Notificami
guest

0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments

Articoli correlati

Roma-Milan
De Rossi ritrova Smalling e Lukaku ma non ha ancora deciso se giocare con il...
Mourinho
Paulo Sergio, ex attaccante di Roma e Bayer Leverkusen ha parlato così della super sfida...
De Rossi / Udinese-Roma
DDR ha parlato già della sfida col Bayer, cercando di infondere fiducia ai suoi e...

Dal Network

  Joe Barone non ce l’ha fatta. Dopo il malore che lo ha colpito domenica pomeriggio,...

Presidente FIFA-Infantino
Gli USA pronti a ospitare le 32 squadre da tutto il mondo Nell’estate del 2025,...
Il mondo del calcio si appresta a introdurre un cambiamento regolamentare di potenziale portata storica...

Altre notizie