Nel turbine di attenzione mediatica che circonda la Roma in questi giorni, una voce importante manca: quella di Francesco Totti. L’ex capitano giallorosso ha scelto il silenzio pubblico, astenendosi dal commentare sia l’esonero di José Mourinho che il ritorno di Daniele De Rossi in giallorosso.
Il silenzio di Totti è motivato da rispetto verso Mourinho, con cui mantiene un rapporto di stima reciproca, ma anche da un profondo affetto per De Rossi, che considera un fratello. Totti, pur avendo altre ambizioni e non aspirando al ruolo di allenatore, ha espresso un certo dispiacere per la decisione presa dai Friedkin. Il distacco percepito ha generato un senso di amarezza che Totti ha condiviso con i suoi amici più intimi.
Nonostante abbia scritto privatamente sia a Mourinho che a De Rossi, Totti preferisce mantenere un profilo basso pubblicamente, specialmente riguardo alla situazione attuale della Roma. Nonostante la sua leggendaria storia con il club, la sua versione attuale sembra non incontrare il gradimento della dirigenza attuale.
Totti ha ben compreso questa dinamica e, pertanto, sta ora focalizzando la sua attenzione su un ruolo dirigenziale nel mondo del calcio, prendendo ispirazione da figure come Paolo Maldini. L’obiettivo è chiaro: reintrodurre all’interno della Roma una figura mancante da troppi anni. Tuttavia, al momento, sembra non esserci spazio per questo cambiamento.
Nell’attesa che i Friedkin possano riconsiderare questa posizione, Totti sta anche esplorando nuovi orizzonti. Sta lavorando per diventare ambasciatore dell’Italia agli Europei 2032, intraprendendo un percorso federale di alto profilo. Questo nuovo cammino rappresenterebbe una chiusura definitiva dei legami con il passato da procuratore scout, evitando così conflitti di interessi con il suo potenziale ruolo nazionale. Lo scrive la Repubblica.