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Pellegrini e Svilar, a volte tornano

Pellegrini e Svilar sono i due calciatori che hanno trascinato la Roma nella vittoria ai rigori contro il Feyenoord

Mile e Lorenzo, due eroi per una notte che hanno regalato all’Olimpico (completamente giallorosso) l’ennesimo sogno europeo degli ultimi anni, scrive Lorenzo Pes su Il Tempo. Due eroi diversi ma accomunati dal legame con colui che da un mese a questa parte sta vivendo il suo grande sogno sulla panchina più ambita. De Rossi ha cambiato il destino della stagione di Svilar e Pellegrini: uno era relegato alle partite meno importanti, l’altro intrappolato in uno dei suoi (lunghi) periodi di appannamento.

Un destino cambiato in un contesto dove invece DDR si è inserito alla perfezione. Quelle serate europee che la Roma vive costantemente o quasi da protagonista dal 2018 e che anche Daniele ora si gode da allenatore dopo averle vissute in campo e sugli spalti. A farne le spese è ancora una volta il Feyenoord, battuto per il terzo anno consecutivo, stavolta nel modo più bello per un tifoso come De Rossi, ai calci di rigore. Prima Pellegrini, poi Svilar. Uno domina per settanta minuti, l’altro si esalta ai rigori. Si dividono i meriti di una vittoria alla fine meritata, anche se la copertina se la prende inevitabilmente il portiere serbo che in una settimana ha visto cambiare il corso della sua esperienza nella Capitale e, probabilmente, della sua carriera. Da secondo quasi dimenticato a eroe.

Quella corsa sotto la Sud dopo l’ultimo tiro dal dischetto di Zalewski, l’abbraccio coi compagni e quello con il suo allenatore. Colui che l’ha scelto, con forza, per difendere i pali della Roma anche in notti europee di alto livello come quella contro gli olandesi. Era chiamato a dimostrare il suo valore con maggiore pressione sulle spalle, e ha risposto presente. Chi invece ha dominato la partita finché è stato in campo è stato il capitano Pellegrini. Un gol di rara bellezza per rimettere le cose a posto, poi diventa l’uomo ovunque nel centrocampo di De Rossi. Recupera, imposta e rifinisce, la mezz’ala (a detta sua) è il ruolo che preferisce, ma giovedì contro il Feyenoord ha interpretato praticamente tutti i ruoli, dal regista al trequartista. I ringraziamenti, anche i suoi, vanno a De Rossi. L’uomo che nella tempesta ha saputo mantenere saldo il timone anche quando in molti non credevano fosse pronto per farlo. Lo scrive il Tempo

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