Nessuna certezza circonda il futuro immediato di Chris Smalling alla Roma. Nonostante un’ulteriore pausa per gli impegni internazionali, il difensore inglese è ancora lontano dal poter tornare ad allenarsi con la squadra.
Il suo ultimo ingresso in campo risale a due mesi e mezzo fa, precisamente il 1 settembre, in occasione della partita contro il Milan all’Olimpico.
Smalling è alle prese con un problema cronico ai tendini del ginocchio, e nemmeno la visita con il professor Williams ha portato i risultati sperati. Il suo percorso di recupero procede a rilento, con una terapia conservativa concordata con il medico britannico e il club. Anche la presenza del dottor Manara, medico del club, durante la visita a Londra non ha portato a soluzioni immediate.
Nonostante i tentativi di Smalling, sotto la pressione di Mourinho, il dolore lo ha costretto a fermarsi sia alla vigilia della trasferta di Cagliari ad inizio ottobre che nella settimana precedente la sfida con il Monza alla fine dello stesso mese. La speranza di riaverlo a disposizione per la gara contro l’Inter il 29 ottobre non si è concretizzata, lasciando una situazione senza certezze e di difficile risoluzione.
La sua assenza è un problema che si protrae e non sarà disponibile per la partita contro l’Udinese il 26 novembre alla ripresa del campionato. La data del suo ritorno resta incerta, e Mourinho si trova a gestire una situazione critica. Con N’Dicka impegnato nella Coppa d’Africa a gennaio e Kumbulla appena rientrato dopo un intervento al crociato, l’incertezza su Smalling potrebbe mettere a rischio la stabilità della difesa giallorossa. La Roma rischia di trovarsi in una fase cruciale della stagione con soli due centrali di difesa disponibili e in condizioni di forma incerte. Il mercato di gennaio potrebbe diventare fondamentale, ma anche a livello societario non emergono chiare strategie per la direzione sportiva. Tutto dipenderà da come evolverà la situazione di Smalling nelle prossime settimane. Lo riporta il Tempo.