
Il gigantesco centrocampista francese è uno degli intoccabili di Di Francesco e i numeri ne testimoniano l’importanza
Quella di Parma è stata la sua diciannovesima partita consecutiva da titolare: con 1958 minuti giocati in stagione, Steven Nzonzi è il calciatore di movimento più utilizzato da Eusebio Di Francesco, secondo solamente a Robin Olsen.
Numeri che da soli dovrebbero bastare per «giustificare» il suo acquisto da parte del d.s. Monchi.
Nzonzi per Di Francesco c’è sempre, e non solo perché nel suo ruolo mancano delle vere e proprie alternative a causa del lungo infortunio di De Rossi, ma soprattutto perché in pochi mesi è diventato un punto di riferimento imprescindibile per i compagni, in una squadra che dopo le cessioni eccellenti a centrocampo, come ha ammesso lo stesso De Rossi, per un periodo si è sentita allo sbando. Merito di una leadership che si è guadagnato grazie ad un carattere riservato e ad una grande umiltà, nonostante sia entrato nello spogliatoio romanista con il titolo di campione del mondo che aveva appena conquistato in Russia. «Tiene mucho futbol» disse Monchi il giorno della sua presentazione.
