Dopo la sconfitta dell’andata i giallorossi provano la seconda rimonta che però sfuma per una sola rete
Il 2 maggio del 2018 la Roma riceve il Liverpool allo Stadio Olimpico per la semifinale di ritorno di Champions League. Stadio pieno in ogni ordine di posto e match che registra il più alto incasso per una squadra italiana. La Roma, dopo il miracoloso 3-0 rifilato al Barcellona, è chiamata a un altra rimonta con lo stesso risultato dopo il 5-2 subito a Anfield. La partita inizia subito in salita perché al 9′ un errore di Nainggolan spalanca la porta allo 0-1 di Mané. Al 15′, però, la squadra di Di Francesco pareggia grazie a un autogol di Milner in stile Paolo Negro nel derby. Il pari giallorosso dura però solamente dieci minuti perché a 25′ Wijnaldum pareggia di testa sfruttando una dormita della difesa della Roma e un’uscita incerta di Alisson. La reazione giallorossa è affidata a una conclusione a giro di El Shaarawy che si stampa sul palo
Nella ripresa, al 49′, il primo episodio controverso della gara con Dzeko, fermato per un fuorigioco inesistente, che viene steso da Karius in area. Sarebbe stato calcio di rigore, primo errore grave di Skomina. I giallorossi, comunque, riescono a segnare subito il 2-2: Karius respinge una conclusione di El Shaarawy e Dzeko raccoglie la sfera e la insacca. Poi è il momento del secondo errore da matita rossa dell’arbitro che non ravvisa un tocco di mano nettissimo da parte di Alexander-Arnold su tiro a botta sicura di El Shaarawy. Manca il secondo rigore di serata ai giallorossi e, soprattutto, il rosso al numero 66 del Liverpool. Nei minuti finali arrivano le due reti che aumentano i rimpianti, entrambe siglate da Radja Nainggolan: al minuto 86′ insacca con un perfetto collo-esterno da fuori area, al 94′ segna il calcio di rigore (il meno netto della gara) che vale il 4-2, a una sola rete dai supplementari. La Roma chiude una cavalcata fantastica in semifinale.