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Fonseca: “Dobbiamo essere umili, non possiamo esaltarci per 3 partite. Smalling giocherà” (VIDEO)

“Sono contro gli episodi di razzismo. Favorevole a qualsiasi misura per eliminarlo”

Archiviato il successo last-minute di Bologna è già tempo di pensare alla 5a giornata di Serie A, alla vigilia di Roma-Atalanta Paulo Fonseca risponde alle domande dei giornalisti in conferenza stampa. Queste le sue dichiarazioni:

Che partita si aspetta domani contro l’Atalanta?
Ci aspetta una partita molto difficile, contro un avversario forte fisicamente, che lotta e molto aggressiva in fase difensiva, con grandi qualità individuali davanti. Ci aspettiamo una partita molto combattuta e con duelli fisici.

C’è molto entusiasmo. Avvertite la necessità di tenere i piedi ben saldi per terra?
Come ho sempre detto e ripeto ai calciatori, è importante essere equilibrati. Il passato è alle spalle, conta la prossima partita, dobbiamo essere umili e non abbiamo conquistato nulla. Non possiamo essere euforici per tre partite, c’è ancora molto da conquistare e mi auguro che la squadra possa rimanere con i piedi per terra.

Come va combattuto il razzismo negli stadi?
Nelle partite che abbiamo giocato non ho assistito ad episodi di razzismo, sono contrario a qualsiasi sua forma, è un fenomeno da combattere e da estirpare nella società e nel calcio soprattutto. Sono a favore di misure per estirparlo completamente, il calcio deve riunire le persone, regalando felicità al di là della razza, sono a favore di qualsiasi provvedimento venga preso per cancellarlo.

Dzeko e Kolarov hanno segnato contro il Bologna. Cosa hanno di speciale?
Sono due grandi giocatori e sono importantissimi. Vorrei farli riposare, ma ora non è possibile. Hanno sempre risposto positivamente, malgrado siano stati sempre impegnati. Sono grandi professionisti, curano la loro condizione fisica con grande professionalità ed è per questo che ne beneficia tutta la squadra.

Nelle ultime due partita la Roma si è trasformata dopo l’intervallo. Cos’è successo tra un tempo e l’altro?
Fa parte del processo di crescita della squadra e del mio ambientamento al calcio italiano. Abbiamo cambiato alcune cose dopo la partita contro la Lazio, le dinamiche sono mutate e sono andate nel verso giusto. E’ importante lavorare e migliorare perché ogni partita fa storia a sé, cambiano gli avversari e le loro caratteristiche. Dobbiamo prepararci ad ogni gara con umiltà.

Kluivert ha sempre giocato. Ha delle caratteristiche che le piacciono particolarmente? E’ diverso dagli altri o domani potremo vederlo in panchina?
Domani lo vedremo, farò alcune modifiche. Sono tutti importanti, nessuno è sopra la squadra, scelgo per fare il meglio e per le caratteristiche degli avversari. Conta solo la Roma, sopra tutto e tutti ed in attacco ho diverse opzioni.

Che cosa le piace davvero di Cristante? Cos’è che lo rende così importante nel suo gioco?
E’ un giocatore molto intelligente, capisce che cosa voglio in quella posizione. E’ anche coraggioso, corre dei rischi, in quella posizione si gioca spesso sotto pressione. E’ molto forte difensivamente ed è forte quando controlla la palla, con una buona gamba ed un buon passo, importante in quella posizione. E’ uno dei giocatori più importanti, anche per il suo equilibrio tattico e per i compiti che svolge in mezzo al campo.

La Roma è un gruppo molto unito. Lei ha lavorato su questo aspetto? Al suo arrivo ha avuto l’impressione di avere un gruppo poco coeso?
Il passato ormai è passato, non ero qui e non posso parlare del gruppo prima di me. Ho subito ravvisato che era un gruppo unito, forte, che lotta e rema nella stessa direzione. Nello spogliatoio c’è un bell’ambiente, viene fuori naturalmente, non serviva che lo facessi io. Avere un gruppo forte e unito è importante e decisivo se si vuole vincere qualcosa, ma il tutto si è svolto con molta naturalezza.

Come sta Smalling? Può giocare dal primo minuto?
Smalling giocherà domani.

Si è parlato di un Fonseca italianizzato. Gli accorgimenti tattici che ha fatto sono definitivi o tornerà a giocare come pensava all’inizio?
Sì, è un Fonseca italianizzato (ride, ndr). Ci terrei a dire che il calcio italiano è diverso, obbliga ad essere elastici e malleabili. Ogni partita è una storia a sé. Senza l’elasticità qui ti sbagli di grosso, è un calcio che ti obbliga a pensare ad ogni dettaglio, ma credere che basti un solo modo per stare in campo è un grave errore. I miei principi generali, le linee del calcio che mi piace giocare vengono mantenute. Il calcio offensivo e propositivo viene mantenuto.

Dzeko ha dedicato la vittoria a Pau Lopez. In cosa è migliorato il portiere? In cosa deve ancora migliorare? Se lo aspettava così?
Savorani è la persona adatta per parlare dei dettagli tecnici. Abbiamo prestato attenzione alle sue caratteristiche, perché per noi è importante far partire l’azione da dietro, aiuta tantissimo la squadra. Ci sono anche altri aspetti tecnici importanti, la parata di Bologna è stata decisiva. Sono pienamente soddisfatto anche di Mirante e Fuzato, che avranno le loro chances. Si è adattato benissimo al calcio italiano ed ha uno dei migliori preparatori dei portieri in Europa, sono sicuro che tra un po’ di tempo Pau sarà ancora superiore.

Come deve comportarsi la squadra con gli esterni dell’Atalanta? Chiederà un sacrificio ai suoi esterni d’attacco?
L’Atalanta ha giocatori molto forti in attacco, dovremo prestare molta attenzione ai movimenti ed alle loro scelte. Tutta la squadra è coinvolta nella fase difensiva. Ci sono decisioni strategiche e non entrerò nel dettaglio. Ci sono questioni che dettano il nostro modo di pressare e la fase difensiva. Abbiamo studiato bene l’Atalanta e ci siamo preparati al meglio.

Se domani Gasperini le chiedesse che cosa si è perso nel venire alla Roma, che cosa le direbbe?
Sono certo che non mi farà questa domanda. Quella di domani non è una partita tra Fonseca e Gasperini, lui ha grandi qualità ed è sulla panchina dell’Atalanta, entrambi difendiamo le nostre squadre. Quello che conta è quello che faranno le squadre in campo. Io non lo conosco, ci scambieremo qualche parola con rispetto. Parleremo magari della partita, del futuro delle nostre squadre, ma sono sicuro che non mi farà questa domanda.

I tifosi si stanno esaltando. Chi è che ti ha voluto qui alla Roma? Ci sono tanti padri quando le cose vanno bene, ma chi ti ha voluto qui fortemente?
So perfettamente che in questi momenti, in cui la squadra va bene, si generano tante aspettative ed euforie, io sono contrario. Lasciamola dopo una vittoria in campionato, celebrando un risultato. Sono molto realista, abbiamo vinto tre partite, la squadra si sta evolvendo in maniera positiva, ma domani c’è una sfida diversa e difficile. Riguardo il resto lo tengo fuori dal gruppo: siamo soltanto all’inizio del campionato, siamo al quarto posto con tantissime partite da giocare . Non abbiamo conquistato nulla, dobbiamo concentrarci sulla prossima sfida, che è la cosa più importante. Dobbiamo lavorare forte per continuare a vincere, siamo all’inizio di una maratona lunga e difficile, abbiamo iniziato col piede giusto, ma non possiamo rilassarci neanche un secondo, dobbiamo far sì che nessuno devi da questa strada, tracciata da umiltà e lavoro. Chi mi ha scelto? Ho parlato con Petrachi e Fienga.

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