Parla il numero uno del Pescara
Intervenuto sulle frequenze di Tele Radio Stereo, il presidente del Pescara, Daniele Sebastiani, è tornato sulla vicenda che ha portato all’allontanamento di un tifoso biancoazzurro per frasi razziste scritte sull’account Twitter del club abruzzese:
Provvedimento del Pescara che leggiamo con piacere e al tempo stesso con rammarico.
“La tristezza più grande è che questo tipo di intervento sia diventato un fatto eccezionale. Ormai siamo nel 2020 stiamo parlando ancora di razzismo, è un discorso assurdo”.
Com’è avvenuta la segnalazione?
“Il nostro ufficio stampa ha risposto in meno di trenta secondi in maniera anche scherzosa. Io forse sarei stato anche più duro, queste cose non devono passare”.
Come si combatte il razzismo?
“Le società devono fare qualcosa, ma anche le istituzioni devono fare di più. Gravina è molto attento, cerchiamo di dare un segnale forte. Il colore della pelle non deve essere una discriminante per nessuno, ma le Istituzioni hanno il dovere di dare un segnale, anche fermando le gare”.
La Federazione si sta muovendo sul serio o lo fa soltanto a parole?
“Tutti noi dobbiamo fare la nostra parte, deve partire da noi stessi. A questo problema deve essere messo uno stop. Io conosco molto bene Gravina, è evidente che per molti istituzioni vengano fatti molti ragionamenti, l’aspetto politico conta, si cerca di non essere impopolari. A me poco importa da presidente del Pescara, prendiamo questi provvedimenti, perché, ripeto, su questo tipo di argomento non si può essere condizionati da niente e da nessuno. Credetemi, Gabriele Gravina sta lavorando tanto sotto quest’aspetto”.
Serie B combattuta.
“E’ il campionato più bello, non c’è una squadra che uccide il torneo, ci sono sempre risultati a sorpresa. Noi dobbiamo continuare a cercare di mantenere la scia del treno play-off, è un campionato avvincente e importante fino all’ultima giornata, sia in testa che in coda. La Serie B è difficilissima, perdi una partita e scivoli di molte posizioni in classifica, la vinci e ti rilanci”.
Antonucci e Tumminello.
“Mirko ha grande talento, ma deve credere di più nelle sue potenzialità: mi ricorda molto Caprari, il primo Gianluca Caprari, perchè è un tipo di giocatore che deve credere di più in se stesso. Tumminello lo avevamo cercato anche lo scorso anno, andò a Lecce, quest’anno lo abbiamo portato da noi, era entusiasta. Purtroppo Marco è sfortunatissimo, ma sono convinto che tornerà più forte di prima, l’ho sentito carico dopo l’intervento: era lui che rassicurava me, pensate”.