Il centrocampista è stato preso di mira ieri sera dal tecnico Fabio Capello durante l’intervista a Sebastiano Esposito. Alle sue polemiche rispondono i numeri
Hanno suscitato un certo trambusto le parole pronunciate ieri sera di Fabio Capello riguardo a Nicolò Zaniolo. Il tecnico ha augurato al giovane interista Sebastiano Esposito di non prendere la strada del centrocampista giallorosso, non si sa bene per quale motivo. Anche perché, numeri alla mano, la carriera del giovane talento romanista è stata costellata di record e prestazioni positive:
QUI IL VIDEO CON LE PAROLE DI FABIO CAPELLO
Oltre ad aver esordito in Nazionale, Champions e in Serie A a soli 19 anni, Zaniolo è stato il secondo italiano più giovane a segnare in Champions League (dopo Mario Balotelli), e il primo a segnare una doppietta, durante la partita dello scorso anno contro il Porto. E’ anche il più giovane giocatore della Roma ad aver segnato un gol nella fase ad eliminazione diretta in Champions League.
Con il gol segnato in Europa League contro l’Istanbul Basaksehir, il centrocampista è diventato anche il più giovane italiano ad aver segnato in due differenti competizioni europee.
Come se non bastasse, anche in Serie A il centrocampista si è saputo levare qualche sfizio: il suo primo gol nella massima serie arriva nello scorso dicembre. A fine anno porta il suo bottino a 6 reti (4 in campionato e 2 in Champions), venendo scelto dalla Serie A come il miglior giovane della stagione 2018/19.
Anche in Nazionale poi Nicolò Zaniolo ha saputo infrangere qualche primato: Il 3 settembre 2018 viene convocato a sorpresa in nazionale dal commissario tecnico Roberto Mancini, per le sfide di Nations League contro la Polonia e il Portogallo, nonostante non avesse ancora giocato neppure una partita in Serie A, diventando il quinto a riuscirci dopo Raffaele Costantino, Massimo Maccarone, Marco Verratti e Alex Meret.
Insomma un bel risultato per un ragazzo di soli 20 anni, che ha ancora tanto da dare e tanto da dimostrare.
Caro Mister, per una volta ci permette di dissentire dal suo pensiero: se le orme che Esposito non deve seguire sono queste, ci auguriamo vivamente che il talento nerazzurro non le abbia dato retta.