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Bellinazzo: “Friedkin potrebbe entrare in società con un aumento di capitale”

Le parole del giornalista: “ La Roma ha avuto necessità di cercare un nuovo socio”

Marco Bellinazzo, giornalista de Il Sole 24 Ore, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio per parlare della situazione societaria della Roma. Queste le sue parole:

“Siamo di fronte a una situazione concreta, magari al di là del passato dove c’erano state molte voci campate per aria. La proprietà, Pallotta e i suoi soci, stanno parlando con il gruppo Friedkin e posso aggiungere che nulla è definito rispetto alla sua quota di ingresso. Potrà essere di maggioranza come di minoranza. Il suo ingresso potrebbe portare al cambio al vertice come azionista di riferimento, ma ad oggi tutte le ipotesi sono aperte. C’è anche la concreta possibilità che l’azionista di riferimento della Roma cambi. Non come nazionalità ma come nome del gruppo di riferimento. Normalmente se entri con una quota di minoranza puoi farlo in qualsiasi momento, mentre se vuoi farlo con una quota di maggioranza dovresti farlo o a gennaio o a giugno, quando puoi avere subito un impatto concreto sulla squadra. Si sta ragionando su tutti questi aspetti, con il gruppo Friedkin che sta guardando i conti giallorossi. Dobbiamo inoltre chiederci perché la Roma ha avuto necessità di cercare un nuovo socio. Ho l’impressione che si tratti di una proprietà importante, non un colosso come Suning certo. Ha un giro d’affari minore della società cinese dell’inter, di circa 4 miliardi, ma è comunque un patrimonio notevole. Sono interessati a sviluppare attività collaterali importanti che possano convergere in quelle della squadra di calcio, come il turismo e lo sfruttamento del brand del club. Proprio per questo la Roma potrebbe avere benefici importanti, soprattutto perché la società ha bisogno di una mano economica. Al momento i ricavi vengono reinvestiti direttamente nel costo della rosa, quindi è normale che in questi anni si siano sfruttate cosi tanto le plusvalenze. L’unico modo che ha per uscire da questa situazione è aumentare il fatturato e per questo lo stadio è sicuramente un’arma importante. In questo momento la roma vale tra i 600 e i 700 milioni, questa è una valutazione credibile. Qualora in questa valutazione ci dovesse essere un’infrastruttura come lo stadio, allora il valore potrebbe arrivare a un miliardo come dice Pallotta. L’aumento di capitale è il modo più semplice con cui il nuovo socio potrebbe entrare in società, ma non è detto che avvenga in questo modo. Ci sono discussioni in atto, ma credo che questa sarà la via scelta da Friedkin. Non è escluso che lui voglia attendere lo sviluppo dell’iter amministrativo per lo stadio, che è un aspetto fondamentale per il nuovo investitore. Potrebbe entrare anche con un contratto particolare, che preveda più step a obiettivo per prendere poi la maggioranza. C’è da dire che fino a 2 anni fa non era immaginabile che Pallotta decidesse di vendere. Non so se verrà inserita anche una clausola d’uscita a tutela del nuovo investitore, si potrebbe fare subordinandola ad esempio alla realizzazione dello stadio. Sono clausole che vogliono tutelare il socio di minoranza, creando una via d’uscita qualora non si raggiungano gli obiettivi prefissati. Attenderemo gli sviluppi dei prossimi giorni con la consapevolezza che potrebbe esserci anche una fumata bianca”.

Sulla possibile partecipazione futura di fondi arabi
“Non ho riscontri su questo, ma sarebbe molto difficile la sua realizzazione, visto che ad esempio il Qatar detiene un’altra squadra come il PSG. Si creerebbero dei problemi in Champions, a meno che, come successo al Malaga, entrassero fondi arabi di altro tipo”.

Sulla sua presenza nella Capitale e sulla possibilità delle firme a breve
“E’ rimasto soddisfatto dalla due diligence e quindi ha voluto fare un passo concreto per capire dove sta andando a investire. Non si può dire se le firme sono dietro l’angolo, anche perché spesso possono incorrere problemi dell’ultimo momento. Mai la Roma americana è arrivata fino a questo punto quando si parlava di quote societarie e di cessione”.

Su come colmare il gap economico con le altre
“Il fatto che Friedkin non sia equiparato a Suning non vuol dire che non ha la possibilità di creare relazioni economiche interne importanti. In una città come Roma si può mettere in piedi un mercato importante. In questo modo si possono incrementare di molto i ricavi commerciali, non i 70 milioni che Suning elargisce all’Inter, ma 20-30 milioni realizzabili in un paio di anni. Inoltre l’area commerciale potrebbe crescere soprattutto con la presenza costante in Champions. Pensate alla maglia della Roma, che nell’ultimo periodo ha portato molto nel bilancio. Nel giro di cinque anni la Roma può aspirare a fatturare 350-400 milioni di euro e collocarsi appena sotto i top club europei”.

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